Nel 1925 esce La febbre dell'oro, film che racconta le disavventure del Vagabondo durante la leggendaria corsa all'oro del 1898 in Alaska. La storia è abbastanza semplice e coinvolgente, arrivando ad un finale in ancora più trionfale di quello del Monello. Personalmente è il lungometraggio che preferisco di meno, ma ha comunque i suoi lati positivi.
Il Vagabondo fa molta tenerezza in questo ambiente duro e avverso: un uomo che nel suo desiderio di fortuna e amore risalta sulle bufere di neve e la rissosa umanità nelle bettole improvvisate. La pellicola è piena di momenti esilaranti come il pranzo con la scarpa, il ballo dei panini e la scena della capanna sul burrone.
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