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mercoledì 18 luglio 2012
Il crepuscolo del tiranno?
Non vorrei affrettarmi a definirla una svolta, ma l'offensiva ribelle di questi giorni a Damasco ha sicuramente portato la guerra civile siriana ad un salto di qualità. Per la prima volta il regime è stato colpito nell'intimo con un attentato che ha falciato in un solo colpo il ministro della Difesa, Dasoud Rajiha e il capo dell'Intelligence nonché cognato di Assad, Assef Shawkat. E per poco non si portava via anche il ministro dell'Interno col risultato di decapitare completamente i vertici di sicurezza che ne escono comunque a pezzi.
Un disordine che i rivoltosi sono intenzionati a sfruttare al massimo per la battaglia che hanno cominciato da poco tra le vie della capitale. A dire il vero le notizie sono molte e confuse: si parla di una ritirata precipitosa dei lealisti che pur di raggiungere le periferie si sono lasciate dietro alcuni mezzi, di spari non lontano dalle parti del palazzo presidenziale e di nuove diserzioni da parte di ufficiali e diplomatici.
Difficile dire come andrà a finire. A sciogliere la matassa non ci penserà certo la comunità internazionale che come da copione oscilla sempre tra timidi interventisti (Francia, Gran Bretagna e Usa) e astenuti garantisti (Russia, Cina e Iran). Il futuro è tutto in mano dei siriani...
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