Avete visto Scream 4?
Nel 1996 tutto iniziò in una villa sperduta, si dava
inizio agli agghiaccianti delitti del misterioso GosthFace nel film Scream
diretto da Wes Craven. Figlio di una concezione geniale e autoreferenziale del
cinema, questo horror, che può essere definito atipico,si impose in tutto il
mondo con uno strepitoso incasso (100.000.000 milioni di dollari in America a
fronte di un budget ristrettissimo) e diede vita ad una famosissima trilogia: Scream
2 (1997) e Scream 3 (2000), tutti rigorosamente diretti da Wes Craven.
Posta come certa un’ammirazione marcata per questo famosissimo
regista, c’è tuttavia da domandarsi se ci fosse davvero bisogno di continuare
una storia che appare chiaramente lenta, prevedibile e portatrice di
determinati segnali che denotano stanchezza e pochezza di idee.
L’impressione
generale è che questa volta Craven abbia fatto eccessivo affidamento sui tre
attori della prima trilogia e non sia stato invece ben ricompensato dalla
scelta delle nuove leve. Inoltre è curioso come la sceneggiatura di Kevin
Williamson, uno scrittore certamente visionario ed innovativo, di grande
successo cinematografico, ci mostri invece un’immagine delle nuove generazioni poco
articolata, banalizzata e frutto di un’analisi di comodo, carica cioè di
stereotipi e pregiudizi di massa.
Se è buona l’idea di puntare su citazioni che
riguardano la nuova tendenza Hollywoodiana di reboot e remake è tuttavia
deprimente la continua parodizzazione della storia che, se funzionava nei
capitoli precedenti mescolandosi ad una trama coinvolgente, in questo caso
risulta strumentalizzata e utilizzata solamente come tratto distintivo da altre
pellicole.
In sostanza un prodotto non convincente, non
innovativo e non il linea con la genialità di Wes Craven: c’ è infatti una
sensazione di precarietà recitativa e si percepisce un certo appagamento
strutturale che finisce per stridere con il vero scopo del film,impaurire il
pubblico. Se confrontato con l’ultimo film di Jonh Carpenter: The Ward, questo
sembra una parodia stile Scary Movie dove non si è rischiato più di tanto e si
è contato solamente sulle certezze passate.
Concludendo, un aspetto di non poco conto riguarda lo
scopo psicologico per cui si afferma che le regole sono cambiate: questo è un
altro punto non sviluppato in modo corretto, non è chiaro, risulta non
originale e approssimativo. Lo spettatore è costretto dunque a pensare, a riflettere,
non risulta immediato il messaggio e questo è un grande, immenso difetto per un
film horror.
Partendo dal fatto che anche una critica negativa
può essere uno stimolo a guardare un film e dunque certo di un incasso sicuro e
abbondante, Scream 4, risulta dunque nulla più di un blockbuster da godersi con
gli amici, non potendo certamente ambire a ruolo di film dell’anno tradendo in
pieno le aspettative di un pubblico appassionato del genere.
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