Quest'anno è uscito nelle sale l'attesissimo dodicesimo capitolo di Star Trek diretto da J.J. Abrams (già autore di Lost e Cloverfield) riscuotendo in Usa (ma meno in altri paesi) un enorme successo come non accadeva da un ventennio. Con questo articolo si ripercorreranno le orme della buona riuscita e della sventura che ha colpito la serie negli ultimi anni.
Star Trek, creato da Gene Roddenberry, ha visto la luce nel 1966. Da allora sono state realizzate altre cinque serie tv.
La serie animata, Star Trek, nel 1973; Star Trek: The Next Generation, nel 1987; Star Trek: Deep Space Nine, nel 1993; Star Trek: Voyager, nel 1995; Star Trek: Enterprise, nel 2001e ben dodici pellicole cinematografiche: Star Trek: Il film, nel 1979; Star Trek II: L'ira di Khan, nel 1982; Star Trek III: Alla ricerca di Spock, nel 1984; Star Trek IV: Rotta verso la Terra, nel 1986; Star Trek V: L'ultima frontiera, nel 1989; Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto, nel 1991; Generazioni, nel 1994; Primo contatto, nel 1996; Star Trek: L'insurrezione, nel 1998; Star Trek: Nemesis, nel 2002; Star Trek XI, nel 2009 e Star Trek XII: Into Darkness nel 2013.
La serie narra i viaggi della nave astrale Enterprise nella sua ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà in rappresentanza della Federazione Unita dei Pianeti, ente di congiunzione interplanetaria che coinvolge numerose razze aliene tra cui la nostra.
Il film uscito recentemente si concentra in particolare sulla nascita dell’equipaggio comandato da James Tiberius Kirk, forse il più importante e carismatico tra i vari capitani che si sono avvicendati nella serie. La pellicola ovviamente nella sua natura di reboot e grazie all’inventiva di Abrams si pone come re-inizio: un paradosso che vede cambiare numerosi elementi nella continuità spazio temporale.
Ma la vera forza della saga in tutti questi anni è stata rappresentata dai fan che hanno mantenuto in vita con passione e premura un franchising difficilmente gestibile data la sua enorme vastità.
Infatti è databile agli anni’80 un ulteriore sviluppo della serie con la nascita di una nuova generazione di eroi, 100 anni dopo Kirk, che Roddenberry plasmò sulla società di quegli anni. Vennero abbandonati i temi cardine degli anni‘60 e con The Next Generation la matrice etica fu ampliata e perfezionata rendendo fruibile alle nuove generazioni la filosofia nata venti anni prima.
Una filosofia di vita caratterizzata dalla pace e dal lavoro comune per il bene del genere umano.
Per la sua esatta comprensione è importante quindi evidenziare che dietro apparenti guerre tra razze il vero messaggio riguardava allora e riguarda oggi la nostra politica mondiale. Questo può essere considerato un altro punto di forza della saga che risulta sempre attuale. Anche l’undicesimo film rispecchia, se guardato con attenzione, il mondo di oggi col suo essere caotico e pieno di incertezze.
Questo discorso proseguì anche negli anni’90 dove, per colpa di un po’ di stanchezza narrativa dovuta ad una presenza troppo massiccia sia al cinema sia in tv delle repliche della saga, DS9 e Voyager non ebbero il successo desiderato.
Questi anni saranno infatti ricordati come il tramonto della serie che però trovò il suo apice nel 2005 con la cancellazione dopo sole quattro stagioni della serie Enterprise (prequel della serie originale degli anni’60 che spiegava le origini e la nascita della Federazione).
Tutto sembrava finito e per 2 interi anni non si disse più nulla sul conto di una saga considerata conclusa, morta e sepolta. Nel 2007 la Paramount decise di giocare un’ultima carta per far ripartire il franchising e ingaggiò un genio, definito il nuovo Spielberg: J.J.Abrams.
A lui l’ingrato compito di restituire linfa vitale alla serie e dal film che ne è uscito si può ritenere che, in parte, la scommessa sia stata vinta. Tuttavia alla luce di una nuova linea temporale (causata dalla presenza di Nero, il villain del film) che di fatto annulla la precedente l’unico modo per far nascere nuovi fan (e l’unica speranza) è quello di sviluppare questa nuova realtà costituita.
Solo plasmandola sul nostro presente creando punti di riferimento per nuovi appassionati, dandogli una nuova continuità, è altresì possibile che si torni al successo sperato.
Il film nella sua costruzione e corposità, abbastanza discutibili, ha comunque colto gli elementi migliori di Star Trek fondendoli insieme ad una visione moderna dell’idea iniziale di Roddemberry. Abrams da questo punto di vista ha compiuto un ottimo lavoro, coraggioso e geniale, volto a tutti gli amanti del cinema e non solo ai fan della serie. Nel 2013, pochi mesi fa, arriva il sequel, Into Darkness. Per il terzo capitolo ambientato nella nuova time-line bisognerà attendere il 2016, anno in cui si festeggerà il cinquantesimo anniversario della saga.
Star Trek, creato da Gene Roddenberry, ha visto la luce nel 1966. Da allora sono state realizzate altre cinque serie tv.
La serie animata, Star Trek, nel 1973; Star Trek: The Next Generation, nel 1987; Star Trek: Deep Space Nine, nel 1993; Star Trek: Voyager, nel 1995; Star Trek: Enterprise, nel 2001e ben dodici pellicole cinematografiche: Star Trek: Il film, nel 1979; Star Trek II: L'ira di Khan, nel 1982; Star Trek III: Alla ricerca di Spock, nel 1984; Star Trek IV: Rotta verso la Terra, nel 1986; Star Trek V: L'ultima frontiera, nel 1989; Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto, nel 1991; Generazioni, nel 1994; Primo contatto, nel 1996; Star Trek: L'insurrezione, nel 1998; Star Trek: Nemesis, nel 2002; Star Trek XI, nel 2009 e Star Trek XII: Into Darkness nel 2013.
La serie narra i viaggi della nave astrale Enterprise nella sua ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà in rappresentanza della Federazione Unita dei Pianeti, ente di congiunzione interplanetaria che coinvolge numerose razze aliene tra cui la nostra.
Il film uscito recentemente si concentra in particolare sulla nascita dell’equipaggio comandato da James Tiberius Kirk, forse il più importante e carismatico tra i vari capitani che si sono avvicendati nella serie. La pellicola ovviamente nella sua natura di reboot e grazie all’inventiva di Abrams si pone come re-inizio: un paradosso che vede cambiare numerosi elementi nella continuità spazio temporale.
Ma la vera forza della saga in tutti questi anni è stata rappresentata dai fan che hanno mantenuto in vita con passione e premura un franchising difficilmente gestibile data la sua enorme vastità.
Infatti è databile agli anni’80 un ulteriore sviluppo della serie con la nascita di una nuova generazione di eroi, 100 anni dopo Kirk, che Roddenberry plasmò sulla società di quegli anni. Vennero abbandonati i temi cardine degli anni‘60 e con The Next Generation la matrice etica fu ampliata e perfezionata rendendo fruibile alle nuove generazioni la filosofia nata venti anni prima.
Una filosofia di vita caratterizzata dalla pace e dal lavoro comune per il bene del genere umano.
Per la sua esatta comprensione è importante quindi evidenziare che dietro apparenti guerre tra razze il vero messaggio riguardava allora e riguarda oggi la nostra politica mondiale. Questo può essere considerato un altro punto di forza della saga che risulta sempre attuale. Anche l’undicesimo film rispecchia, se guardato con attenzione, il mondo di oggi col suo essere caotico e pieno di incertezze.
Questo discorso proseguì anche negli anni’90 dove, per colpa di un po’ di stanchezza narrativa dovuta ad una presenza troppo massiccia sia al cinema sia in tv delle repliche della saga, DS9 e Voyager non ebbero il successo desiderato.
Questi anni saranno infatti ricordati come il tramonto della serie che però trovò il suo apice nel 2005 con la cancellazione dopo sole quattro stagioni della serie Enterprise (prequel della serie originale degli anni’60 che spiegava le origini e la nascita della Federazione).
Tutto sembrava finito e per 2 interi anni non si disse più nulla sul conto di una saga considerata conclusa, morta e sepolta. Nel 2007 la Paramount decise di giocare un’ultima carta per far ripartire il franchising e ingaggiò un genio, definito il nuovo Spielberg: J.J.Abrams.
A lui l’ingrato compito di restituire linfa vitale alla serie e dal film che ne è uscito si può ritenere che, in parte, la scommessa sia stata vinta. Tuttavia alla luce di una nuova linea temporale (causata dalla presenza di Nero, il villain del film) che di fatto annulla la precedente l’unico modo per far nascere nuovi fan (e l’unica speranza) è quello di sviluppare questa nuova realtà costituita.
Solo plasmandola sul nostro presente creando punti di riferimento per nuovi appassionati, dandogli una nuova continuità, è altresì possibile che si torni al successo sperato.
Il film nella sua costruzione e corposità, abbastanza discutibili, ha comunque colto gli elementi migliori di Star Trek fondendoli insieme ad una visione moderna dell’idea iniziale di Roddemberry. Abrams da questo punto di vista ha compiuto un ottimo lavoro, coraggioso e geniale, volto a tutti gli amanti del cinema e non solo ai fan della serie. Nel 2013, pochi mesi fa, arriva il sequel, Into Darkness. Per il terzo capitolo ambientato nella nuova time-line bisognerà attendere il 2016, anno in cui si festeggerà il cinquantesimo anniversario della saga.
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