domenica 19 gennaio 2014

Salamander - Intrighi televisivi alla belga

Bruxelles, primo mattino. Un gruppo di uomini, fingendo di eseguire dei lavori di manutenzione su una strada, si cala nelle fogne per raggiungere il caveau di una banca. Pochi tasti premuti su un tablet e le telecamere si spengono, consentendo ai rapinatori di saldare la parete di metallo per entrare a prelevare il contenuto di 66 cassette di sicurezza, segnate accuratamente da qualcuno che evidentemente lavorava già dall'interno. E se basta solo questo a destare qualche sospetto, aspettate di sentire il resto...

Poco dopo che i ladri hanno tolto il disturbo, il vicedirettore della banca arriva infatti nel caveau e scoprendo il furto si precipita immediatamente dal suo capo. Ma questi non sembra affatto turbato dalla notizia, anzi gli chiede addirittura di non avvertire le autorità. Poi il direttore chiama uno per uno i proprietari delle cassette: politici, militari, persino membri dello staff della famiglia reale. 
Cosa si nasconde in realtà dietro questo furto? E perché il poliziotto Paul Gerardi che il puro caso lo porta ad indagare sulla vicenda diventa per i suoi colleghi nel giro di poche ore pericoloso quasi come un terrorista?
Suspense e intrighi di alto livello per Salamander, una serie tv poliziesca di produzione belga (Skyline) che in patria ha raccolto un così grande successo - due milioni di spettatori all'ultima puntata - da avere in programma una seconda stagione. In Italia la prima stagione di dodici puntate debuttato su Fox Crime lo scorso 5 gennaio con due puntate molto promettenti.
Il ritmo è incalzante fin da subito, con il commissario protagonista Gerardi (Filip Peteers) che nonostante si ritrovi invischiato in un gioco molto più grande di lui conosce bene il fatto suo. Questo assieme alle trame oscure che si rivelano sempre più intricate garantiscono allo spettatore il giusto coinvolgimento per fargli attendere con ansia il successivo episodio. Consigliato.


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