mercoledì 1 febbraio 2012

Il posto fisso? Roba d'antan!


Ultimamente la tana ha aperto un po' a singhiozzo, colpa della mia attenzione rivolta più altrove del solito, e per questo mi scuso in anticipo. Comunque riapriamo con una bella notizia, che tanto nuova non è perché in fondo lo si ripete ovunque: il buon vecchio posto fisso non esiste più. Anzi è qualcosa di spaventosamente antiquato o, come potrebbe dire un ormai attempato cantante nostrano, non è rock.
A dirlo però non sono dei giovani disillusi o i loro genitori altrettanto sconsolati, ma lo stesso il premier Monti che approfitta della questione per riaprire anche la discussione sull'articolo 18. Il succo del suo discorso è che a maggiore flessibilità dovrebbe corrispondere una maggiore accessibilità al mondo del lavoro. Sarebbe pure giusto se non ci trovassimo in un paese arrugginito dal nepotismo e dalla diffusa corruzione, una condizione in cui l'assenza di certe tutele rischierebbe di accentuare ulteriormente le differenze tra chi ha il privilegio della "spinta" e i comuni mortali. Ce n'è di lavoro da fare prima di realizzare i sogni del premier.

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