sabato 7 aprile 2012

Le macerie della Seconda Repubblica


Ultimamente non mi sono soffermato molto sulla politica italiana, ammetto che preferisco discutere di questioni internazionali o altro, ma non potevo evitare di spendere qualche parola su quello che sta succedendo in questi giorni. Con la caduta di Bossi forse si chiude del tutto il sipario su un mondo politico che, nel bene o nel male, ha dominato la scena politica degli ultimi vent'anni: la cosiddetta Seconda Repubblica.
In realtà l'uso del termine è improprio perché invece di designare il passaggio da un tipo di assetto istituzionale ad un altro (come in Francia) si collega agli sconvolgimenti del quadro politico italiano com'è avvenuto ai tempi di Tangentopoli e come sta accadendo dalla caduta di Berlusconi lo scorso autunno al recente caso della Lega.
Con il ritiro di entrambi i suoi patriarchi, e con loro l'alleanza che ne aveva cementato lo schieramento, la destra ne esce letteralmente a pezzi e priva di quella velleità/virilità rivoluzionaria che ha sedotto una parte importante dell'elettorato. Se ne va un pilastro certamente pieno di contraddizioni ed ombre, ma che è stato comunque fondamentale nella dialettica politica e, come si dice sempre in questi casi, nulla sarà più lo stesso.
La Terza Repubblica si apre dunque in uno scenario molto simile, se non peggiore a quello di vent'anni fa: un orizzonte politico scivolato quasi nell'apatia per una destra in piena dissoluzione e una sinistra ancora alla ricerca di una propria identità. Il tutto mentre un governo tecnico fa i salti mortali per arginare un numero che probabilmente non mollerà la presa ancora a lungo. Niente male per un paese a meno di un anno dalle elezioni...

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