Con pochissimi mezzi (il budget dovrebbe comunque essersi aggirato sui 3 milioni di dollari) Buried offre una buona ora e mezza di tensione, stuzzicando le nostre paure più ancestrali a cui si aggiunge la tragica consapevolezza di venire abbandonati, anche in modo piuttosto cinico, al proprio destino. Ottima anche la fotografia. Buono.
Una piccola vetrina su politica, cinema e videogiochi. Venite viandanti della rete, ascoltare non ha prezzo.
mercoledì 16 maggio 2012
Buried - Sepolto
La paura degli spazi chiusi, che sia patologica come la claustrofobia o un malessere più comune quando capita di trovarsi intrappolati in luoghi ancora più angusti come cunicoli, fessure o persino una bara, per la quale esiste un termine ancora più specifico detto tafofobia. Lo spagnolo Rodrigo Cortes ha pensato bene di girare un film proprio su un uomo che si ritrova improvvisamente rinchiuso in una cassa e inizia una disperata lotta contro il tempo per uscirne.
Con pochissimi mezzi (il budget dovrebbe comunque essersi aggirato sui 3 milioni di dollari) Buried offre una buona ora e mezza di tensione, stuzzicando le nostre paure più ancestrali a cui si aggiunge la tragica consapevolezza di venire abbandonati, anche in modo piuttosto cinico, al proprio destino. Ottima anche la fotografia. Buono.
Con pochissimi mezzi (il budget dovrebbe comunque essersi aggirato sui 3 milioni di dollari) Buried offre una buona ora e mezza di tensione, stuzzicando le nostre paure più ancestrali a cui si aggiunge la tragica consapevolezza di venire abbandonati, anche in modo piuttosto cinico, al proprio destino. Ottima anche la fotografia. Buono.
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