mercoledì 28 novembre 2012

Troiane di Euripide. Il primo testo pacifista della civiltà europea

Ieri sera finalmente di nuovo a teatro col grande classico Troiane di Euripide, in scena al Carcano di Milano fino al 2 Dicembre 2012. La produzione è del Teatro Stabile di Bolzano e lo spettacolo sarà in tournèe fino alla fine di gennaio, purtroppo solo in pochissime città del nord (qui tutte le date).
Viene considerato uno dei capolavori di Euripide: testo pacifista in un’epoca in cui il combattere è un valore, raccontato attraverso occhi di 3 donne fiere e disperate allo stesso tempo, forti e solidi come quelle statue greche che vediamo nei musei, ben piantate a terra, in un’epoca in cui la donna non aveva nessun valore, ancora meno di quello che noi occidentali pensiamo abbia la donna nella società musulmana e, per di più, appartengono anche ai vinti, categoria coperta di vergogna nella mentalità greca del I sec a.C. Insomma Euripide, con delle parole da pelle d’oca, da voce proprio agli ultimi degli ultimi! Se un testo del genere viene portato nella città in cui vivi devi andarlo a vedere! E qui inizia la trafila…

Prima cosa da fare per andare a vedere lo spettacolo: informarsi sul costo del biglietto. Vado, quindi, sul sito del teatro e controllo, nella speranza che ci siano convenzioni o riduzioni. Il costo del biglietto non è proprio abbordabilissimo, mannaggia! C’è un generico ridotto studenti, ma sarà per tutti gli studenti, solo per le scuole, per gli studenti di tutte le età? Chiamiamo che è meglio. Yuppie, vale anche per gli universitari, ma non mi viene specificato se fino ai 24, 25 o 26 anni, che sono di solito le soglie di età entro le quali si aggira questa categoria. Unico, piccolo, insignificante dettaglio: non si possono prenotare, bisogna andare fisicamente a prenderli e non in biglietteria, magari prima che inizi lo spettacolo, no, entro le 18.30. Ora, parliamone… io mi domando e chiedo, nel 2012, quasi 2013, perché?????? Non usano i piccioni viaggiatori per inviare le newsletter, né le fiaccole per illuminare il teatro. Grazie al Cielo, il progresso ci ha donato questi due nuovi meravigliosi strumenti, in effetti un po’ complessi da usare, ma che credo tutti più o meno dovremmo essere in grado di maneggiare un minimo: internet ed il telefono! Perché non avvalersi del loro supporto?!? Perché mai semplificare le cose, anche se fosse uno “studente sfaticato che non ha nulla da fare dalla mattina alla sera”?


Comunque, l’interesse per lo spettacolo prevale sul fumo che mi esce dalle orecchie, e armata di motivazione, santa pazienza, ombrello e scarpe a tenuta stagna, ieri, in una Milano in cui non accenna a smettere di piovere, dopo un impegno dall’altro lato della città rispetto al teatro, mi avvio a recuperare i biglietti per la sera. Vi risparmio i dettagli sulla ricerca della fermata dell’autobus e i litigi con gli idioti che sembrano spuntare come funghi quando piove e, finalmente… arrivo al teatro! Entro, fracica ed infreddolita, mi dirigo in biglietteria… Ma noooooooooooooooo!!!!!!!!!!! Secondo voi, i biglietti si comprano in biglietteria????? Ma quando mai?????? Io che appartengo a questa strana categoria, gli studenti, devo uscire dall’uscita posteriore, attraversare il cortile, in fondo a sinistra entrare in una porticina che sembra porti a qualche bunker antiatomico, arrivare al primo piano (che in realtà è il secondo), facendo delle scale strettissime, buie e senza vie d’areazione fino al secondo piano e lì arrivare all’ufficio scuole. Ecco, avete presente quando nei fumetti Paperino si arrabbia e c’è la nuvoletta piena di asterischi, cancelletti e simbolini vari? Eccomi… in versione “fascia protetta”. La tentazione di mandarli a quel paese ed andarmene è molto forte… Resisto, mi imbardo nuovamente e mi accingo a fare la traversata… Finalmente arrivo e… la prossima volta, come nei romanzetti d’appendice ottocenteschi, vi racconto come va a finire!

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