Oggi ricorre il bicentenario dalla nascita di uno dei più grandi compositori della storia della musica che per noi italiani in particolare è stato anche un protagonista risorgimentale importante quanto il conte Cavour, Garibaldi o Mazzini. Tra gli aneddoti più conosciuti sul genio di Le Roncole abbiamo quello del pubblico che lo acclamava a teatro al grido di "Viva Verdi!", intendendo in realtà dire con ció 'Viva Vittorio Emanuele Re D'Italia'. E poi quello che vedeva nelle parole del Nabucco un grido di dolore per la patria tanto agognata da un popolo che dopo varie vicissitudini e guerre riuscì finalmente a trasformare il sogno in realtà.
Verdi veniva da un momento storico (il ventennio 1830-1848 soprattutto) dove le idee e il desiderio di libertà avevano una purezza che rasentava l'ingenuità e non era ancora caratterizzata dalla razionalità scientifica del marxismo-comunismo delle generazioni che si avvicinavano agli orrori del Novecento. Basta ascoltare la sua musica per sentire qualcosa di nobile ed eroico che anche oggi è capace di travolgere l'animo come un fiume in piena salvo poi lasciargli una malinconia paragonabile a quella di chi sperava di cambiare il mondo ma non c'è l'ha ancora fatta.
Forse fu proprio questa disillusione - specialmente quella di un'Italia unita che nella sua classe dirigente si rivelò ben al di sotto delle aspettative di chi l'aveva costruita con sangue e sudore - che a lungo andare spinse gli intellettuali e con essi il popolo a deragliare sul fascismo. Alle grandi speranze di un tempo si sarebbero sostituite le passoni più vili e ignobili che non avrebbero esitato ad abbracciare pregiudizi estranei al sentire comune (antisemitismo in primis) per meri calcoli politici. Poi vi fu il disastro, ma anche la rinascita e l'Italia anche se stretta nell'abbraccio atlantico sembrò tornare degna del miglior Risorgimento.
Oggi viviamo nuovamente una fase difficile, umiliante e per questo celebrare oggi un grande come Verdi non dev'essere soltanto una ricorrenza che fa numero, ma il ricordo di come questo Paese se vuole è stato e può tornare ad essere grande.
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