Preferisci il francese, lo spagnolo o il tedesco? Non si parla di lingue o di ristoranti, ma di sistemi elettorali. Il tema è tornato prepotentemente in primo piano dopo che la Consulta ha messo ieri una pietra tombale sul porcellum, invitando le Camere - in attesa di pubblicare le motivazioni della sentenza da cui deriveranno le eventuali conseguenze giuridiche- a proporre una nuova legge elettorale che modifichi almeno i due elementi più controversi, ovvero il premio di maggioranza e soprattutto le liste bloccate. Meglio dunque fare un piccolo riassunto delle carte sul tavolo, invitandovi ad esprimere una vostra preferenza nel sondaggio in fondo al sito.
1) Doppio turno alla francese: si tratta di una modalità di voto molto simile a quella che abbiamo per l'elezione dei sindaci. Praticamente al primo turno vince solo il candidato che al suo collegio uninominale ottiene la maggioranza assoluta dei voti, altrimenti accedono al secondo turno coloro che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti potendo vincere con la maggioranza semplice. In questo caso il bipolarismo troverebbe pane per i suoi denti.
2) Sistema spagnolo: in Spagna alla Camera vige un sistema proporzionale che fissa una soglia di sbarramento più o meno alta a seconda della popolazione (che determina il numero di seggi disponibili) per ogni circoscrizione, avvantaggiando i partiti più forti e riducendo il rischio di frammentazione. In Senato invece i senatori vengono nominati per la maggior parte in modo diretto dalle province e il numero rimanente dalle Comunità autonome. E' un sistema particolarmente apprezzato da movimenti localisti come la Lega.
3) Sistema misto tedesco: i componenti del Bundestag vengono eletti con doppia scheda, una per il candidato del collegio uninominale a cui basta ottenere un voto più degli altri (meglio noto come First past the post) e un altra per i partiti che potranno eleggere il proprio candidato se ottengono almeno il 5% di preferenze o la vittoria di tre candidati nei collegi uninominali. La composizione della Camera Alta viene invece determinata dalle elezioni regionali dei Lander. Il rischio frammentazione qui è più alto che altrove e ciò è dimostrato dal frequente ricorso negli ultimi anni dei governi di larghe intese.
4) Sistema a turno unico anglosassone: tornando a parlare di First past the post, nel Regno Unito e nel Congresso degli Stati Uniti è in vigore un sistema di collegio uninominale a turno unico, dove colui che prende più voti in ogni collegio viene eletto alla Camera bassa. Per quanto riguarda il Senato mentre è da escludere l'esempio britannico (i Lord vengono nominati o ereditano la propria carica), potremmo basarci su quello americano dove i senatori vengono eletti nella maggior parte dei casi da un sistema maggioritario semplice che fa vincere il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti.
5) Proporzionale puro: lo spettro di chi teme il ritorno della frammentarietà e delle decine di governi della Prima Repubblica, segnando dunque la morte del bipolarismo. Qui infatti non vige alcuna soglia di sbarramento, consentendo anche ai partiti più piccoli di essere in qualche modo rappresentati in Parlamento.
6) Il Mattarellum: è il sistema elettorale in vigore prima del Porcellum. Alla Camera e al Senato tre quarti dei deputati veniva nominato in modo maggioritario, mentre il restante numero risultava eletti con un sistema proporzionale senza preferenze e con una soglia di sbarramento del 4%. Nel caso in cui il Parlamento non legiferasse alcunché dopo la pubblicazione delle motivazioni sulla sentenza della Consulta è molto probabile che si torni automaticamente a questo sistema.
Difficile dire cosa succederà poiché le forze politiche come sempre invece di studiare un accordo per l'interesse del Paese preferiscono tirare l'acqua al proprio mulino. Da una parte abbiamo la sempre più traballante maggioranza di governo (con il distinguo di Renzi a cui non dispiaceva del tutto il bipolarismo consolidato da questo sistema) che vorrebbe spingere per una nuova legge, mentre l'opposizione composta dal Movimento 5 Stelle e Forza Italia continua la sua campagna di delegittimazione/distruzione generalizzata impugnando (non senza qualche fondamento) la sentenza della Corte Costituzionale per far decadere l'intero parlamento e tornare così al voto tenendo però paradossalmente il porcellum.
E voi quale sistema preferite?
P.S.
Ad aggiungere un tocco di assurdità in tutta la vicenda è il fatto che buona parte dell'attuale Corte Costituzionale che ha condannato il Porcellum sia stata nominata dallo stesso Parlamento e Presidente che sono stati a loro volta eletti nell'ambito di questo scempio. C'est très amusant...
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