Approfittando di una pausa dello stomaco dall'inarrestabile abbuffata natalizia, ho visto un film che m'incuriosiva fin dalla sua lontana uscita quasi dieci anni fa, ma che non ho mai avuto occasione di vedere: La ragazza con l'orecchino di perla di Peter Webber.
Il film ha come protagonista Scarlett Johansson, una delle mie attrici preferite nonché più attraenti che conosca, nel ruolo della servetta Griet la quale, almeno secondo un romanzo a cui è ispirata la pellicola, avrebbe indotto il pittore Jan Vermeer a dipingere la famosa Ragazza col turbante (o con l'orecchio di perla).
Quello che colpisce fin da subito è la meravigliosa fotografia che fa sembrare quasi ogni inquadratura una tela fiamminga del Seicento. La ricostruzione scenografica non è da meno, potendo vantare degli splendidi costumi e interni che restituiscono con fedeltà gli ambienti di una borghesia emergente come lo fu quella olandese. Intrigante la complicità tra il pittore e la serva, che non deve essere banalizzata al mero corteggiamento amoroso, ma inserita nel patto tra i due per conseguire lo scopo essenziale di tutta la vicenda: catturare una bellezza che possa vivere in eterno. Affascinante.
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