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mercoledì 7 dicembre 2011
Lo spread val bene lo svilimento delle pensioni?
Ieri sera sono usciti i primi dettagli sulla manovra del governo Monti. Che dire, ormai si è parlato così spesso di sacrifici e rincari che ci siamo quasi desensibilizzati, se non fosse per il pianto del portafoglio che ci ricorda il dramma che stiamo attraversando.
Si sapeva che l'ICI sarebbe tornata (i comuni non hanno smesso di rimpiangerla da quando è stata cancellata) e si sapeva che l'età pensionabile e gli anni di contributi sarebbero stati corretti al rialzo per metterli in linea con gli standard europei. Ma addirittura bloccare l'indicizzazione degli assegni di pensione, cioè l'adeguamento di esse all'inflazione, qui mi sembra che si stia andando un po' troppo oltre.
Capisco la necessità di ridare credibilità alla nostra economia e che lo spread sia diventato una specie di tiranno che detta legge sulla politica, ma la medicina non rischia di essere troppo spossante per il malato? Qui non si va solo ad intaccare il potere d'acquisto, qui si arriva a rosicchiare il margine di sussistenza su una fascia particolarmente vulnerabile. E poiché un'economia in salute necessita sia di ordine che di consumi, contraendo quest'ultimi in maniera significativa ci garantiranno veramente la ripresa? O forse è più probabile una stagnazione, se non una bella depressione?
P.S.
Questa mattina la benzina è schizzata già oltre 1.70 €/l. Non vedo l'ora che il serbatoio si svuoti, tanto per provare l'ebrezza di questo nuovo salasso. ^^
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