giovedì 7 giugno 2012

Marilyn di Simon Curtis

Un'icona sensuale e dal fascino immortale, ma anche donna estremamente fragile e dall'infelice destino che aggiunge una punta di malinconia e di tenerezza verso una ragazza di nome Norma Jeane, ma meglio conosciuta come Marilyn Monroe. Per questo quando ho sentito che stava per uscire un film su di lei, Marilyn di Simon Curtis, sono andato a vederlo il prima possibile.
Non si tratta proprio di una pellicola sulla sua vita, non basterebbe certo un'ora e mezza per riuscirci, ma delle riprese a Londra del film di Sir Laurence Olivier, Il principe e la ballerina, viste dagli occhi di Colin Clark, futuro scrittore cinematografico che muoveva proprio allora i primi passi nel mestiere. Se per Clark vedere Marilyn è come entrare in contatto con divinità, il giovane si renderà presto conto della sproporzione tra la celebrità del personaggio e l'estrema debolezza di carattere. E nonostante l'apparente vicinanza che riuscirà a sviluppare con l'attrice quello che rimane è la sensazione di aver visto passare una meteora senza poter far nulla per evitarne il tragico schianto.
Il film scorre abbastanza bene e colpisce la versatilità dell'interpretazione della Williams, ora bambina tremante e insicura ora bambola mozzafiato traboccante di seduzione. Buone anche le prove di Kenneth Branagh (Sir Laurence Olivier) e Judi Dench (Dame Sybil Thorndike). Consigliato.



Nessun commento:

Posta un commento