Quante volte vedendo e rivedendo Ritorno al Futuro ci si sarà chiesti quale è stata la ragione di questo successo straordinario, quale il segreto di un film che ha appassionato e appassiona ancora nonostante siano trascorsi 25 anni dal suo debutto sullo schermo? La risposta è complessa ma allo stesso tempo abbastanza evidente.
Ciò che ha reso la pellicola capace di divertire almeno 3 generazioni di ragazzi è il risultato creativo dell’incontro artistico tra il regista Robert Zemeckis e un genio del cinema di fama internazionale: Steven Spielberg.
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C’è inoltre un elemento comune alle due esperienze realizzative: entrambi i registi ambientano le proprie storie in cittadine molto piccole, creando un clima appartato e famigliare in cui vivere tutte le sensazioni legate al film. C’è un clima di intimità e di riservatezza, un guscio protettivo in cui rifugiarsi per sognare. E’ presente inoltre una voluta fusione di 3 diversi elementi: fantascienza, comicità e fantasia, il tutto unito da uno sguardo sbarazzino e semplicistico che rende la storia lineare, ma allo stesso tempo affascinante, anche grazie alle splendide atmosfere create dalle musiche di Alan Silvestri.
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Ritorno al futuro è un film sul tempo ma è di fatto fuori da esso, sembra sospeso in una non ben determinata dimensione spazio-temporale e questo ne giustifica il successo anche oggi. Stilisticamente fu una trovata geniale: inventare completamente un mondo e una città senza dare nessun punto di riferimento sulla realtà circostante ha posto questa storia sospesa e accessibile a qualsiasi generazione presente e futura.
Come ne Lo Squalo e in saghe come Indiana Jones l’eroe è sempre la persona comune, l’uomo che non ti aspetti ma in questo caso (e qui entra a pieno merito Zemeckis) il dualismo Dottore –Adolescente crea una variegata sequenza di situazioni diegeticamente definite che rendono i 2 personaggi coprotagonisti, entrambi uniti dalla forza simbolica dell’automobile il cui spazio interno è l’unico a invariare nel corso della storia. È dunque una specie di altra dimensione nella quale immergersi e confrontarsi.
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