venerdì 3 agosto 2012

Piove sul Partito


Qualche giorno fa ho parlato della decadenza del Giappone mettendolo a confronto con una Cina, dove tutto non è comunque rose e fiori. Qui mancano circa due mesi al diciottesimo congresso dell'onnipotente Partito Comunista Cinese e nonostante siamo ancora lontani dal momento in cui saranno le elezioni e non questa ricorrenza a cambiare la classe dirigente di questo immenso paese la gente non è più silenziosa come un tempo.
Si pensi alla recente alluvione che ha sconvolto la capitale Beijing, alla furia popolare per una gestione della catastrofe e di infrastrutture a dir poco imbarazzanti, tanto da costare in anticipo il posto al sindaco e al vicesindaco della città adducendo ovviamente la scusa che erano cambiamenti da ricollegare all'imminente congresso. La popolazione però è disposta ad accettare la versione del potere fino ad un certo punto, sfogandosi sui social network e denunciando uno sviluppo troppo rampante che non tiene conto della sostenibilità e della sicurezza, problemi sollevati esattamente un anno prima con l'incidente ferroviario di Wenzhou che costò la vita a quaranta persone.
Non sarà dunque un autunno sereno per il partito, che sta appena superando il discusso caso Bo Xilai, il potente funzionario che osò sfidare il Politburo. A proposito la moglie è stata accusata dell'omicidio dell'uomo d'affari britannico Neil, uomo chiave del suo successo e suo presunto amante. Giusto dell'altro fango sulla memoria dell'aspirante usurpatore.

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