martedì 16 ottobre 2012

Inizia la stagione teatrale!



Venerdì vedrò il primo degli spettacoli che ho scelto nell’abbonamento fatto al Teatro Elfo Puccini di Milano, teatro d’arte contemporanea. Il cartellone propone sia spettacoli prodotti dalla compagnia dell’Elfo che spettacoli itineranti. Si va dalle riletture di grandi classici a testi inediti.

Iniziamo con La discesa di Orfeo del Teatro dell’Elfo. Il testo di Tennessee Williams è diretto da Elio De Capitani. Il testo, inedito sulle scene italiane, è quello da cui è stato tratto il film Pelle di serpente con la Magnani e Brando.
Ho scelto di vedere questo spettacolo perché, per vari motivi, lo scorso anno ho avuto modo di approfondire ampiamente la tematica dell’Orfeo e mi sembrava opportuno quindi chiudere il cerchio! La regia di De Capitani, la novità dello spettacolo sulle scene italiane e il testo di Tennessee Williams sembrano i presupposti giusti per un ottimo risultato.

Si continua poi con Alice Underground, rilettura dell’Elfo (la regia è di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia) del celebre testo di Lewis Carrol. Nello spettacolo, dal titolo accattivante, in bilico tra l’innocenza di Alice e il tenebroso underground, qualunque cosa sia realmente, verranno mescolati i linguaggi teatrali e video. Frongia, infatti, è anche un video maker. Il testo di Carrol è indissolubilmente legato all’immaginario Disney o a quello Burtoniano, pieno di effetti speciali. Sono curiosa di vedere come le parole riusciranno a sostituirsi alla tecnologia.

A febbraio sarà il turno di Romeo e Giulietta di Shakespeare, sempre del Teatro dell’Elfo per la regia di Bruni. Shakespeare è Shakespeare, non c’è molto altro da dire. L’Elfo, inoltre, è riuscito, negli spettacoli che ho visto l’anno scorso, a rendere sempre molto bene la vivacità del poeta di Stratford-upon-Avon.

Il nipote di Rameau, di Denis Diderot con la regia di Silvio Orlando, che ne è anche l’interprete è stato scelto con criteri altamente scientifici: la curiosità di vedere Silvio Orlando a teatro! In realtà, approfondendo la tematica dello spettacolo, sarà interessante vedere un attore, legato alla comicità, alla prova con un testo filosofico del ‘700 messo in scena.

Lo spettacolo seguente è Il bambino sottovuoto dell’autrice tedesca Christine Nöstlinger, che viene riproposto per il secondo anno consecutivo. Anche questo spettacolo è una produzione dell’Elfo e la regia è stata affidata ad Elio de Capitani. Ricordo il nome della Nöstlinger tra i miei libri d’infanzia… Che questo spettacolo diventi una sorta di madelein di Proust?

Il penultimo spettacolo dell’abbonamento torna alle radici, al Teatro, quello “vero”, il Teatro Greco. In primavera andrà in scena Le Rane di Aristofane, un grande classico che non si può perdere. Oltretutto, si tratta di una commedia greca, testo che raramente si vede messo in scena.

Si chiude l’anno teatrale con una produzione dell’Elfo, Viva l’Italia. La regia è del magnetico César Brie, che ho avuto modo di apprezzare in un incontro all’università. I suoi occhi, le sue mani colpiscono ed entrano dentro. Quando lo si vede in scena, come ad esempio con Karamazov l’anno scorso sempre all’Elfo, è impossibile non percepire l’elettricità che riesce a trasmettere ad ogni singolo spettatore. Chissà come farà a trasmettere la sua energia ed umanità solo attraverso la regia, senza calcare la scena in prima persona!

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