venerdì 5 ottobre 2012

Prossima destinazione: Lisbona!


State già pensando dove andare per il ponte dei Morti o dell’Immacolata o magari a cavallo tra Natale e Capodanno? Se ancora brancolate nel buio ho la meta perfetta per voi: Lisbona!

Mi sono innamorata di questa città e della sua atmosfera in una splendida settimana passata lì a fine Luglio, ma vi consiglio fortemente di andarci in autunno-inverno. Le condizioni climatiche, dovute alla particolare posizione geografica di Lisbona la rendono temperata (15°-18° C) in quel periodo dell’anno, mentre in estate, pur avendo un clima sempre molto piacevole, presenta sbalzi di temperatura non indifferenti durante l’arco della giornata.

Lisbona può essere visitata in un weekend lungo, l’unico sconveniente è il volo di circa tre ore, che può essere facilmente mantenuto low cost! I prezzi degli hotel sono in linea con quelli italiani, ma si mangia benissimo ovunque, anche a prezzi irrisori (a patto che stiate lontani dalle trappole per turisti) e le attrazioni turistiche sono per la maggior parte da visitare dall’esterno o gratuite, come l’imperdibile The Berardo Collection. Tra i punti d’interesse a pagamento che consiglio assolutamente ci sono la Torre del Belem ed il Monastero e la Fundação Calouste Gulbenkian.

Dal punto di vista eno-gastronomico, non si può che citare l’eccellente vino, sperimentate anche vini diversi dal famosissimo Porto. Il cibo è una gustosa commistione di tradizioni mediterranee, sudamericane ed asiatiche, di terra e di mare, spesso combinate in un unico piatto. In particolare va menzionato il pesce, freschissimo e buonissimo ovunque, sia che siano delle semplici sardine alla griglia o un fumante piatto di baccalà alla portoghese.
Capitolo a parte sono i dolci… Potrebbero essere definiti barocchi: ricchi, dolcissimi e gustosi, per la maggior parte a base di crema e tuorli d’uovo montati con lo zucchero. Potremmo paragonarli, ideologicamente, a quelli siciliani. Nessun viaggio a Lisbona sarebbe completa senza aver mangiato i pastel (o pasteis) de nata: “crostatine” a base di pasta sfoglia ripiene di una profumata crema e cosparsi di zucchero a velo e cannella. In particolare vanno mangiati quelli del Belem, si mangiano in una pasticceria proprio accanto al Monastero che da il nome al quartiere e si riconosce dalla fila di avventori (non spaventatevi, il servizio è rapidissimo) e dalla quantità di azulejos, le tipiche piastrelle blu portoghesi, che decorano la pasticceria.

Dal punto di vista artistico-architettonico Lisbona colpisce molto, perché, pur essendo in teoria un paese mediterraneo, è piuttosto lontana da ciò che siamo abituati a vedere in paesi come l’Italia, la Spagna o la Grecia. Questo è profondamente legato alla storia e ai contatti che i portoghesi, popolo di navigatori, hanno avuto nel corso della storia. La città è impregnata di elementi fiamminghi, inglesi sudamericani, asiatici, africani e di tutti quei popoli che proprio i portoghesi hanno incontrato per primi (ricordiamoci che il Brasile, tanto per fare un esempio, è stato colonizzato prima dai portoghesi) o con cui hanno avuto importanti rapporti commerciali. Tutto ciò si amalgama con le tradizioni delle radici mediterranee.

A parte la bellezza della città colpisce l’atmosfera che si respira: la città e le sue attrattive vissute anche dagli abitanti di Lisbona, tutti estremamente gentili e civili, basti pensare che tutti i bagni pubblici erano pulitissimi, quanto quello di casa propria. È anche molto piacevole constatare che Lisbona è un po’ meno “globalizzata” di altre città. I McDonald’s e gli Starbucks ci sono anche lì, certo, ma ristoranti che offrono pizza, spaghetti, paella, kebab e sushi nello stesso menù sono proprio pochini.

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