martedì 27 novembre 2012

Manuale d'Amore 3: un film di qualità?



L'amore nel periodo della giovinezza, dell’età matura e della terza età.
Il film è diviso in tre episodi (nei precedenti erano quattro) con un unico filo conduttore: Cupido (interpretato da un non totalmente convincente Emanuele Propizio).



Primo Episodio: la Giovinezza.
Il più originale dei tre ma forse, al tempo stesso, il più retorico. 
Introdotto con un dialogo abbastanza scontato tra Riccardo Scamarcio e Valeria Solarino, si sviluppa in un modo non banale. Un avvocato dal promettente futuro viene inviato dalla sua agenzia in un paese toscano “invaso” da bizzarri abitanti con lo scopo di far evacuare una famiglia da una casa destinata alla demolizione per esigenze legislativo-commeciali. Roberto qui incontrerà Micol (Laura Chiatti), giovane libera, provocante e infedele. Nonostante un matrimonio alle porte, Roberto, decide di vivere il suo ultimo momento di “giovinezza” e incoscienza, fino alla fine, prima dell’avvento delle responsabilità. Un episodio particolarmente riuscito, emozionante e coinvolgente, dalle sfumature addirittura intellettuali e filosofiche (nonostante le solite scene carnali che sembrano esser previste, per forza, nel contratto di Scamarcio).
Secondo Episodio: la Maturità
Ecco l’episodio di Carlo Verdone, esilarante, comico e a tratti addirittura drammatico. Questa parte della pellicola è quella che scorre meglio, è l’episodio più brillante e veloce. Il tema è attuale, lo stalking di una donna nei confronti di un personaggio famoso. Fabio è un giornalista di La7 e conosce casualmente Eliana che sin dall’inizio si rivelerà più pericolosa e sfaccettata del previsto. Una donna disturbata che gli rovinerà l’esistenza. Insomma il solito Verdone perseguitato e picchiato da donne selvagge e imprevedibili. Anche se certamente,in questo caso, non si tratta di scenette comiche tanto originali (Verdone è vittima di sevizie femminili in tutti e tre gli episodi) il risultato è comunque da far perdere il fiato nel ridere.
Terzo Episodio: l’Oltre
Se non fosse per la bravura indiscussa dei suoi protagonisti maschili, Robert De Niro e Michele Placido sarebbe certamente il peggiore mai realizzato da Veronesi. Adrian è un professore americano di storia dell’arte che ritrova speranze, sentimenti ed emozioni grazie a Viola (Monica Bellucci) figlia di Augusto, il portiere del condominio, con cui il gentile professore ha da sempre un ottimo rapporto confidenziale. L’Episodio ci restituisce un Robert De Niro più “umanizzato”, meno divo del solito anche grazie alla recitazione senza doppiaggio. L'attore recita in un discreto italiano e fa un po’strano  per noi, abituati ai grandi doppiaggi delle produzioni internazionali, sentire la sua vera voce.
Insomma una pellicola nel complesso sufficiente ma non esaltante, un orchestra con tanti tenori non particolarmente ispirati. 
Per il futuro sono già in programma altri due capitoli della saga? Ne faremmo volentieri a meno.


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