sabato 17 novembre 2012

Oltre le colline

Quando vidi per la prima volta il trailer di questo Oltre le colline non sapevo dovevo aspettarmi un film di denuncia o una specie di thriller ambientato nel classico villaggio isolato. E poiché m'intrigavano entrambe le cose l'avevo messo in cima alla mia lista, trovando alla fine qualcosa di molto diverso ma comunque di valore.
La pellicola è del romeno Cristian Mungiu e ha già vinto il premio alla Miglior Sceneggiatura all'ultimo Festival di Cannes, ottenendo anche la candidatura come Miglior Film Straniero agli Oscar 2013.

La storia racconta di una ragazza di nome Alina che dalla Germania torna nella natia Romania per incontrare un'amica d'orfanotrofio, con la quale spera di riallacciare una storia d'amore vissuta in un passato che l'altra si è decisamente lasciata alle spalle. Voichita, il nome dell'altra donna, ha infatti abbracciato una rigida vita monacale e il contrasto tra la sua passione per Dio e quella di chi l'ama ancora follemente porterà a dei contrasti che saranno inevitabilmente dolorosi.
Lo stile di Mungiu è asciutto ma allo stesso tempo crudo quanto la realtà al margine che ci sta raccontando, la quale è basata peraltro su un fatto di cronaca realmente accaduto. Lo scopo del regista tuttavia non si accontenta di denunciare la situazione di determinate comunità, ma di dipingere un'umanità nel suo complesso fragile e sperduta in cui l'unico personaggio che si può definire forte è paradossalmente quello che all'inizio considereremmo il più vulnerabile: quella Voichita che scegliendo di ritirarsi dal mondo ha trovato proprio nella fede sincera (che non esclude ovviamente l'umano dubbio) per la propria vocazione un dignitoso equilibrio. Unica nota di demerito la durata, che avrei accorciato di una ventina di minuti. Consigliato.


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