Nonostante un chiaro flop commerciale è di qualche tempo fa la notizia sulla realizzazione di un quarto capitolo della saga dedicata alle cronache di Narnia.
Un quarto episodio, prequel dei precedenti dal titolo : “Il Nipote del mago”
Il nuovo film sarà dunque l'espediente di un ipotetico reboot della serie.
“Il fauno Tumnus è colpevole di alto tradimento verso sua maestà imperiale Jadis, regina di Narnia, per aver accolto il nemico e fraternizzato con gli umani. Firmato, Maugrim, comandante della polizia segreta.
Un quarto episodio, prequel dei precedenti dal titolo : “Il Nipote del mago”
Il nuovo film sarà dunque l'espediente di un ipotetico reboot della serie.
“Il fauno Tumnus è colpevole di alto tradimento verso sua maestà imperiale Jadis, regina di Narnia, per aver accolto il nemico e fraternizzato con gli umani. Firmato, Maugrim, comandante della polizia segreta.
Lunga
vita alla regina”.
Un genere di successo non fa di certo un film di
qualità, ne tantomeno un film vincente al botteghino. Questo è il caso della
trilogia sviluppata intorno al Le Cronache di Narnia, serie di sette romanzi
per ragazzi (Il nipote del mago; Il
leone, la strega e l'armadio, Il cavallo e il ragazzo, Il principe Caspian, Il
viaggio del veliero, La sedia d'argento, L'ultima battaglia) di genere
fantasy scritti da C. S. Lewis.
Al cinema, le trasposizioni de Il leone, la strega e l’armadio (2005), Il principe Caspian (2008)
e Le
Cronache di Narnia : Il Viaggio del Veliero non hanno accontentato i fan,
ne a maggior ragione, le casse dei botteghini. Perché?
E’ interessante notare come,di fatto, questa saga
fantasy si collochi in un più che rispettoso terzo posto nelle classifiche
delle serie più amate preceduta dal
Signore degli Anelli e dal maghetto Harry
Potter.
Essa infatti è
sicuramente per un target di giovani e giovanissimi e in genere per tutta la
famiglia. Non possiede infatti gli stessi tratti cupi e tenebrosi di alcuni
episodi tratti dai libri di Tolkien e Rowling.
I libri da cui è tratta
la saga presentano infatti le avventure di un gruppo di bambini che giocano un ruolo centrale nella storia
del reame di Narnia,
dove gli animali parlano, la magia è comune ed il bene è in lotta con il
male. Oltre ai numerosi temi cristiani, la serie prende in prestito anche
personaggi e le idee della mitologia greca e romana, come pure dai racconti tradizionali
britannici e dalle fiabe irlandesi. I libri
sono famosi anche per le illustrazioni di Pauline Baynes.
Ma cosa non ha
funzionato? Certamente il continuo confronto con le altre serie non ha giovato
a questi film, è naturale che fenomeni di massa come quelli neanche sfiorano
Narnia e i suoi personaggi e la concezione di Fantasy oggi esiste in una
continua comparazione con fenomeni cinematografici unici. Narnia, Percy Jackson
e altri non potranno mai competere con gli stili e il blasone di Tolkien o col
successo del maghetto occhialuto.
La verità sta di fatto
nella nostra assuefazione al genere, siamo ormai incapaci di riscontrare
differenze e analogie con pellicole alternative ai grandi Kolossal. Insomma Siamo
Abituati troppo bene;le nostre emozioni per essere suscitate hanno bisogno di quello stereotipo ambientato nella terra di mezzo,il resto non sembra entusiasmare più.
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