Da produzione indipendente il soggetto di Oren Peli è diventato ormai un appuntamento a cadenza annuale come il Natale o Sanremo, facendoci domandare ad ogni uscita se rivivremo mai i brividi delle origini. Il terzo capitolo ci era riuscito solo a metà. Avrà fatto meglio Paranormal Activity 4?
Cominciamo dalla storia che riparte dalla conclusione del 2 per spostarsi alcuni anni più tardi e in un altra città, dove una liceale chiamata Alex entra in contatto con un misterioso bambino di nome Robbie. A causa di un incidente della "madre" di Robbie, la famiglia della ragazza deciderà di ospitare lo sfortunato pargoletto che assieme al fratellino di Alex e al suo amico immaginario Toby avrà modo di rivelare agli ignari ospiti i suoi lati più inquietanti. Come se non bastasse la "madre" invece di rimproverarlo di questa discutibile condotta una volta che sarà tornata dal ricovero si rivelerà un tipo decisamente più pericoloso.
Confesso che ho lasciato la sala abbastanza perplesso, perché a parte il lungo spot a Kinect e la variante della webcam non c'è nulla degno di nota. Certe scene tradiscono un'evidente forzatura, più volte ti aspetti di saltare e non succede un bel niente, mentre la trama sta scivolando nella classica storiella della setta d'indemoniati che fa strage d'innocenti. A tale proposito mi sorge il dubbio se non si voglia costruire una specie di lenta ma inesorabile ascesa di satanisti per una futura conquista del mondo. Se è così per il settimo o ottavo capitolo, che quasi sicuramente ci saranno visti gli incassi, voglio come minimo un'assalto dei soldati di Toby alla Bast... emh, alla Casa Bianca. Mediocre.
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