Nelle puntate precedenti: Dopo mille peripezie, che con un pò di
logica e di consapevolezza degli strumenti che la contemporaneità ci offre si
sarebbero potute evitare, sto per accingermi ad arrivare al mitico Ufficio scuole per acquistare due
biglietti per Troiane di Euripide.
Attraversato il cortile, salite le scale che sembrano quelle delle segrete
di qualche castello medievale, arrivo finalmente al primo piano che, in quanto
a rampe, equivale decisamente al secondo. Dietro un arco, due scrivanie
occupate da due signore, che restano impassibili al mio “Buongiorno!” esclamato
appena arrivata. Mi avvicino e chiedo “Buongiorno, dovrei fare due biglietti
studenti a chi posso chiedere?” E con una faccia tra l’annoiato, lo stufo e il
seccato perché distolta da chissà quale attività la signora mi concede l’immensa
grazia di poterli fare da lei! Non mi sembra vero!!!! Inizia la trafila, mostra
i tesserini universitari, platea o balconata, etc etc etc e, poco prima di strisciare
il mio bancomat, la domanda che mi fa gelare il sangue nelle vene: “Ma voi
avete entrambi meno di 25 anni vero?” Ora, essendo avvezza a comprare biglietti
ridotti, esentati o speciali per mille motivi diversi, la prima cosa che chiedo
è quali sono le condizioni e se ci sono vincoli di sorta. Chiaramente l’ho
fatto anche nella mia prima, ormai lontana, telefonata informativa al teatro e
nessuno mi aveva posto limiti di sorta… Ora, dato che ho 26 anni e non 36 e
data la caccia al tesoro per entrare in possesso di questi biglietti diventati
ormai una cosa di vita o di morte, capite perché con un sorriso a 32 denti e
una faccia di bronzo della peggior specie confermo energicamente di avere
assolutamente meno di 25 anni!!!
Sì. Lo ammetto. Ho mentito! Ho mentito spudoratamente! Ho in un certo
senso rubato e sono andata in teoria contro il mio stesso interesse di
possibile futura lavoratrice nel mondo dell’arte-cultura-spettacolo! E prometto
solennemente che la prossima volta che vorrò vedere uno spettacolo al Carcano
lo comprerò a prezzo intero! Che, poi, tanto alla fine ci guadagno in salute
alla fine, dato che posso prenotarli e comprarli su internet!
E se fosse una strategia per fare una sorta di selezione “naturale”
per consentire solo a chi veramente motivato di conquistare il premio del
prezzo ridotto? Ai posteri l’ardua sentenza…
Sfogo e sfighe a parte, quello che dispiace è che troppo spesso ci
perdiamo in un bicchiere d’acqua. Perché far partire male un’esperienza
teatrale anziché iniziare al meglio, semplificando la fruizione dell’oggetto
culturale? Non credo che accettare prenotazioni via mail da ritirare in
biglietteria e controllare i tesserini in biglietteria al momento del ritiro anziché
negli uffici comporterebbe un aumento di furbetti (cosa che, come dimostro io,
è comunque possibile) o un eccessivo aumento di costi. Chi è appassionato di
cultura, chi ha avuto la fortuna di essere educato alla sua fruizione, passa
sopra a questi inconvenienti, magari lo racconta in un blog e si fa e spera di
far fare quattro risate. Chi, però, già prova timore o avversione o pensa di
annoiarsi con la cultura, viene solo allontanato inesorabilmente da una delle
caratteristiche fondamentali che caratterizzano l’uomo e l’umanità, da uno
strumento di miglioramento costante.
Ora basta, nella prossima puntata vi racconto dello spettacolo e del
testo!
Nessun commento:
Posta un commento