sabato 22 dicembre 2012

Theatre for dummies

Spesso non ci si avvicina al teatro, al cinema, alla letteratura o alla cultura in generale, o perché si è stati traumatizzati all’incirca tra le medie e le superiori oppure perché non ci si sente all’altezza, abbastanza colti e preparati per affrontare un linguaggio che non ci sembra quotidiano.
In realtà, però, la cultura è insita in noi, anche se ci fanno credere che appartiene solo ad una ristretta èlite composta da massimo 20 persone rinchiuse in una torre d’avorio.
Visto che siamo in periodo di buoni propositi, perché non proporsi di avvicinarsi al teatro? È però facile perdersi, e scoraggiarsi, tra le mille proposte che ci sono in giro. Ecco allora un piccolo elenco, assolutamente soggettivo, non esauriente, personale e da una voce non autorevole, di quegli spettacoli che vanno assolutamente visti per imparare ad amare l’arte di Melpomene.



1) Un dramma antico, preferibilmente in un teatro antico. Probabilmente le Baccanti, con la sua forza irrazionale così lontana da noi, potrebbe essere un bel primo impatto.

2) Shakespeare, una commedia e una tragedia. Magari Sogno di una notte di mezz’estate e La Tempesta.

3) Brecht e il suo teatro ironico, assurdo e soprattutto di denuncia. La resistibile ascesa di Arturo Ui con Umberto Orsini sarebbe l’ideale, ma anche L’opera da tre soldi o Madre Coraggio.

4) Pirandello, nostro, italiano, amato e studiato, ma mai approfondito veramente.

5) Beckett e il teatro dell’assurdo. È molto lontano da quanto siamo abituati, ma vale la pena vedere a quali estremi può arrivare il teatro. Happy Days o Aspettando Godot sono, tendenzialmente, gli spettacoli che vengono messi in scena più frequentemente.

6) Un testo che conoscete, tipo, ad esempio Romeo e Giulietta o un testo di Goldoni, per potervi rilassare, far rapire dalla magia del teatro e non rischiare di sentirvi inferiori.

Io non amo arrivare allo spettacolo avendo studiato ed approfondito il testo prima di vederlo messo in scena. Mi allontana dallo spettacolo, che è il vero linguaggio del teatro, non la scrittura/lettura del testo e degli scritti intorno ad essi. Se poi ho bisogno, approfondisco dopo, ma non voglio alcuna mediazione tra me ed il palco. L’arte parla da sé, senza intermediari.
Moltissimi altri appassionati di teatro, invece, preferiscono arrivare alla messa in scena ben preparati e pronti, per cogliere al meglio ogni sfumatura e non lasciarsi sfuggire niente.
Per capire cosa fa per voi non vi resta che provare! Vi prego, però, solo di non fare una cosa: leggere il testo mentre guardate lo spettacolo! Non avete l’aria da intellettualoidi, non capite meglio lo spettacolo perché state leggendo e non afferrate il testo, perché distratti dalla messa in scena. E poi che senso ha? Leggete la sceneggiatura al cinema mentre guardate un film? E allora!

Buon anno a teatro a tutti!

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