Spesso non ci si avvicina al teatro, al cinema, alla letteratura o
alla cultura in generale, o perché si è stati traumatizzati all’incirca tra le
medie e le superiori oppure perché non ci si sente all’altezza, abbastanza
colti e preparati per affrontare un linguaggio che non ci sembra quotidiano.
In realtà, però, la cultura è insita in noi, anche se ci fanno credere
che appartiene solo ad una ristretta èlite
composta da massimo 20 persone rinchiuse in una torre d’avorio.
Visto che siamo in periodo di buoni propositi, perché non proporsi di
avvicinarsi al teatro? È però facile perdersi, e scoraggiarsi, tra le mille proposte che
ci sono in giro. Ecco allora un piccolo elenco, assolutamente soggettivo, non
esauriente, personale e da una voce non autorevole, di quegli spettacoli che
vanno assolutamente visti per imparare ad amare l’arte di Melpomene.
1)
Un dramma antico, preferibilmente in un teatro antico. Probabilmente le Baccanti, con la sua forza irrazionale
così lontana da noi, potrebbe essere un bel primo impatto.
2) Shakespeare, una commedia e una tragedia. Magari Sogno di una notte di mezz’estate e La Tempesta.
3) Brecht e il suo teatro ironico, assurdo e soprattutto di denuncia. La resistibile ascesa di Arturo Ui con
Umberto Orsini sarebbe l’ideale, ma anche L’opera
da tre soldi o Madre Coraggio.
4) Pirandello, nostro, italiano, amato e studiato, ma mai approfondito
veramente.
5) Beckett e il teatro dell’assurdo. È molto lontano da quanto siamo
abituati, ma vale la pena vedere a quali estremi può arrivare il teatro. Happy Days o Aspettando Godot sono, tendenzialmente, gli spettacoli che vengono
messi in scena più frequentemente.
6) Un testo che conoscete, tipo, ad esempio Romeo e Giulietta o un testo di Goldoni, per potervi rilassare, far
rapire dalla magia del teatro e non rischiare di sentirvi inferiori.
Io non amo arrivare allo spettacolo avendo studiato ed approfondito il
testo prima di vederlo messo in scena. Mi allontana dallo spettacolo, che è il
vero linguaggio del teatro, non la scrittura/lettura del testo e degli scritti
intorno ad essi. Se poi ho bisogno, approfondisco dopo, ma non voglio alcuna
mediazione tra me ed il palco. L’arte parla da sé, senza intermediari.
Moltissimi altri appassionati di teatro, invece, preferiscono arrivare
alla messa in scena ben preparati e pronti, per cogliere al meglio ogni
sfumatura e non lasciarsi sfuggire niente.
Per capire cosa fa per voi non vi resta che provare! Vi prego, però,
solo di non fare una cosa: leggere il testo mentre guardate lo spettacolo! Non
avete l’aria da intellettualoidi, non capite meglio lo spettacolo perché state
leggendo e non afferrate il testo, perché distratti dalla messa in scena. E poi
che senso ha? Leggete la sceneggiatura al cinema mentre guardate un film? E
allora!
Buon anno a teatro a tutti!
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