La storia se confermata avrebbe dell’incredibile. Si dice che un
ragazzino dell’Henan, nella Cina centrale, ha assoldato due killer conosciuti
su internet per fargli uccidere il padre e la sorella maggiore.
Il motivo? Studiava
troppo e non sopportava più le pressioni della famiglia. Si tratta dello sfogo estremo di uno dei tanti
principini a cui in vista di una rampante carriera si chiede di andare sempre oltre
il limite? Oppure c’è sotto un gioco più sottile, ad esempio un delitto
politico mascherato da tragedia familiare?
Da una parte le origini benestanti del ragazzo fanno pensare ad un capriccio perverso come si possono trovare soltanto nelle “buone famiglie”. Il padre, Gao Tianfeng, che il giovane non avrebbe esitato a far fuori assieme alla sorella che lo sorvegliava era infatti un ex funzionario giudiziario che aveva probabilmente investito parecchie risorse per dare al suo pargoletto una formazione degna di un uomo rispettato come lui. In Cina non c’è nulla di anomalo nel sudare sette camicie nello studio, la storia racconta che sono abituati a farlo da secoli con l’unica differenza che se una volta lo si faceva per ottenere un posto vicino all'imperatore ai giorni nostri lo si fa soprattutto per diventare un imprenditore di successo.
C’è anche un'altra differenza rispetto ad allora ed
è il fatto che mentre con lo splendido isolamento della monarchia questo sistema
godeva di una continuità priva di turbamenti, nel mondo globalizzato di oggi la
torta da dividersi sta diventando sempre più piccola con il passare del tempo. Per
questo la competizione tra milioni di “principini” in erba diventa così
spietata che in molti - per la maggior parte figli unici che inevitabilmente
attirano su di sé tutta l’attenzione dei grandi – non riescono a reggere lo
stress e arrivano a suicidarsi oppure nel caso del giovane Gao ad eliminare chi
gli ha imposto quella che sentono a tutti gli effetti come una prigione.
Resta comunque il dubbio che questa storia possa nascondere
faccende molto più torbide. Il padre di Gao grazie alla sua posizione sarà
entrato quasi certamente a contatto con personalità di un certo livello politico,
dando magari fastidio a chi è già coi nervi a fior di pelle per la tanto
decantata campagna anti-corruzione del nuovo presidente Xi
Jinping. Del resto stupisce come un ragazzino sia riuscito ad ingaggiare dei
sicari con tanta facilità, a meno che qualcuno non lo abbia aiutato per togliere
di mezzo un nemico senza sporcarsi le mani direttamente. Anche questa in fondo
è un’abitudine tipica dei cinesi, specialmente in un regime opaco come quello
retto dal Partito Comunista Cinese...
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