Torna con un leggero ritardo causa vacanze l'appuntamento settimanale degli Esteri con protagonisti gli Stati Uniti, la Nigeria e la Russia.
Per l'America di questi giorni si sono aperti una serie di problemi (scandalo intercettazioni Ap, scandali sessuali nel Pentagono, scandalo del Fisco) che farebbero drizzare i capelli di qualunque amministrazione.
In Nigeria il governo pare intenzionato a prendere sul serio la minaccia fondamentalista, sulla scia magari di quanto fatto nel non troppo lontano Mali.
Concludo con la Russia dove a dispetto dei progressi dei diritti gay in molti altri paesi (recentemente in Francia, Brasile e Portogallo) continuano ad esserci fortissime discriminazioni contro questa categoria. Buona lettura ;)
Domenica 12 maggio
Festa
della Mamma di sangue negli Stati Uniti per una sparatoria a New Orleans che ha
ferito una dozzina di persone. Orrore anche in Russia per un giovane
omosessuale morto a seguito di tremende torture a Volgograd, l’ex Stalingrado.
Si
allenta la tensione in Libia per il ritiro dei miliziani che avevano cinto
d’assedio alcuni ministeri a Tripoli per chiedere l’allontanamento dei politici
legati a Gheddafi.
Lunedì
13 maggio
Dopo
aver massacrato diversi operatori, i talebani hanno acconsentito ai vaccini
contro la poliomielite purché siano eseguiti da personale locale e nel rispetto
delle tradizioni islamiche. Il Kuwait dimostra ancora più apertura con
l’inaugurazione della prima squadra di donne paramediche, una novità assoluta
per un settore che fino ad oggi nel Paese era riservato solo ai maschi.
In
Bulgaria si sono tenute le elezioni legislative che hanno visto il trionfo dei
conservatori del partito Gerb, con oltre il 30% dei voti.
Martedì
14 maggio
Nervosismo
tra Stati Uniti e Russia per la cattura a Mosca di un agente della Cia, tale
Ryan Fogle, che avrebbe tentato di ingaggiare un funzionario dell’intelligence
russa. Lo spionaggio la fa da padrone anche nella stessa America, dove
l’Associated Press accusa il Dipartimento di Giustizia di averla tenuta sotto
controllo per un paio di mesi.
Continua
la tragedia dei musulmani birmani di etnia Rohingya, che dopo i continui
assalti della maggioranza buddhista nel tentativo di fuggire un ciclone
imminente si sono rovesciati con la loro imbarcazione morendo a decine. In
Sudafrica gli oppressi passano al contrario all’azione con i minatori del
gruppo Lonmin, ricordati per essere stati massacrati dalla polizia lo scorso
agosto, hanno indetto un nuovo sciopero dopo l’uccisione del sindacalista
Khululekile. Almeno in Brasile i diritti segnano un piccolo passo in avanti con la
decisione della giustizia di autorizzare il matrimonio gay, imponendo le
istituzioni pubbliche a celebrare il rito civile.
Mercoledì
15 maggio
Nuovo
imbarazzo nel governo americano per un sergente in Texas che nonostante
l’incarico di prevenire gli abusi sessuali si sarebbe egli stesso macchiato di
questo crimine.
Ribolle
il Medio Oriente con nuovi attacchi in Iraq che hanno causato una dozzina di
morti e il doppio dei feriti, mentre a Gerusalemme si sono avuti degli scontri
tra israeliani e palestinesi in occasione dell’anniversario della Nakba, esodo
dei profughi alla nascita d’Israele negli anni Quaranta. Nell’Africa sub
sahariana l’esercito nigeriano ha invece lanciato una grande offensiva contro i
fondamentalisti del Boko Haram allo scopo di consolidare l’integrità
territoriale del Paese.
Ennesima
dimostrazione di omofobia in Russia per il rifiuto del Comune di Mosca di
autorizzare il gay pride, giustificando la scelta a favore “dell’educazione
patriottica tra i giovani”
Giovedì
16 maggio
Obama
è ancora sotto assedio per una presunta attenzione del fisco mirata soprattutto
agli avversari repubblicani, i quali anche per la concomitanza con il caso
Associated Press e altri nodi problematici per la Casa Bianca si dicono tentati
di chiedere l’impeachment del presidente.
Non
si ferma la scia di sangue in Iraq con nuovi attentati che hanno causato una
trentina di morti. Nella vicina Siria la guerra tra Asad e i ribelli se la
prende anche con il mondo dello spettacolo come rivela l’arresto dell’attrice
May Skaf, la quale ha manifestato più volte la sua opposizione al rais.
La
Cambogia infine vive un dramma simile a quello che ha colpito non molto tempo
fa il Bangladesh, ossia il crollo di una fabbrica di scarpe sotto cui sarebbero
rimasti intrappolati un centinaio di lavoratori.
Venerdì
17 maggio
Muore
in Argentina il generale Jorge Videla, capo della dittatura militare del
1976-1981 e responsabile non solo della triste vicenda dei ‘desaparecidos’, ma
anche del furto di centinaia dei loro bambini.
Spettacolare
furto durante il Festival di Cannes di un quantitativo di gioielli equivalente
ad un milione di dollari da destinare alle star presenti nell’evento.
Continua
nel frattempo la guerra tra l’esercito nigeriano e il Boko Haram, dove un
bombardamento dell’aviazione governativa avrebbe provocato una trentina di
morti.
Sabato
18 maggio
La
Nordcorea torna a farsi sentire con il lancio di alcuni missili a corto raggio
che però sarebbe dovuto solamente ad un test. In Cina riemerge il caso Foxconn
a seguito del suicidio nelle ultime settimane di tre lavoratori per le
durissime condizioni di lavoro.
I
diritti violati sono argomento di dibattito pure in Afghanistan, in cui una
legge contro la violenza sulle donne e i matrimoni imposti è stato interrotto
per le proteste dei conservatori che vogliono la cancellazione della norma.
Domenica
19 maggio
Ancora
morti in Nigeria per gli attacchi dell’esercito che avrebbe ucciso una dozzina
di rivoltosi e messo in arresto altri venti di loro. Scontri tra forze di
sicurezza e islamisti anche in Tunisia, durante i quali è stata arrestata
Amina, l’attivista locale del gruppo femminista Femen. La Cisgiordania non è da
meno con l’intensificarsi delle tensioni tra ebrei e musulmani dopo che i primi
hanno lanciato delle molotov contro delle auto palestinesi.
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