In più occasione abbiamo celebrato e analizzato il cinema horror di Wes Craven abbandonandoci a tutte quelle riflessioni riguardanti la capacità di trasformare in immagini la paura stessa.
Quel'è l'elemento che maggiormente il cinema sfrutta per dare concretezza alla paura dell'uomo? Qual'è la sua essenza originaria che tanto spaventa al cinema?
Chi meglio di lui può rispondere a questo importante quesito: "Secondo me l'infanzia è la sorgente di ogni paura. E' la parte più importante della nostra memoria E l'infanzia di ognuno si è sviluppata in ambienti ordinari e in case tradizionali. Nei primi 5 o 6 anni di vita non ci si allontana quasi mai dalla casa o dal giardino. E' qui che si svolgono le prime grandi avventure ed è per questa ragione che si ha paura del buio e dei luoghi tenebrosi. Così i film che scelgono ambientazioni normali e quotidiane possono far riemergere ricordi d'infanzia sepolti più di altri che si svolgono in luoghi straordinari, come cuoi castelli gotici o territori esotici alla Indiana Jones dei quali non abbiamo alcuna esperienza personale. Idem per lo spazio e certi film di fantascienza. Alien funziona perchè si è creata una nave spaziale che assomiglia ad un luogo tenebroso dell'infanzia e che evoca di per se qualcosa nello spettatore. E il luogo orribile in cui si doveva andare per scovare l'alieno somiglia molto ad un corpo umano. La mia teoria è che i luoghi familiari non sono terrificanti di per se stessi. Semplicemente funzionano perchè contengono i germi dei ricordi significativi laddove, nel corso della nostra infanzia, ci sono accadute delle cose paurose".
Grazie a questa importantissima testimonianza contenuta nel testo: Il buio oltre la siepe di Danilo Arona, un libro ben fatto e approfondito sul cinema di Wes Craven, possiamo immaginare ora l'origine primordiale della concezione horror che percorre le strade di Case e comuni luoghi di residenza per ambientare le più spietate storie che noi tutti abbiamo imparato ad apprezzare. Prima fra tutte l'originale Nightmare on Elm Street film catalizzatore per eccellenza (secondo solo alla La Casa di Sam Raimi) di questa idea essendo ambientato principalmente nella casa della protagonista (Nancy) tormentata da un uomo demoniaco bloccato tra sogno e realtà, Freddy Krueger.
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