Felipe Dana/AP/SIPA
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Ecco come sempre l'appuntamento settimanale degli Esteri della Tana con protagonisti questa volta il Brasile, Stati Uniti e la Grecia.
Grande imbarazzo per il gigante carioca che sconta in una fase di grande visibilità internazionale le proprie strutture interne e per questo teme di non sembrare all'altezza del suo nuovo ruolo. Discorso simile potrebbe valere per l'America di Obama alle prese con una caccia internazionale - la preda è ovviamente il giovane tecnico Snowden - di cui finora non ha raccolto grandi risultati.
Prosegue in Grecia l'agitazione per la chiusura di Ert tv con uno dei partiti della grosse koalition di Samaras che lascia scandalizzata l'esecutivo aprendo chissà quali crepe in un Paese già molto in bilico. Buona lettura ;)
Lunedì 17 giugno
La settimana si apre con uno scandalo corruzione che
ha costretto alle dimissioni il primo ministro ceco Petr Necas. Nel Regno Unito
fa discutere invece un caso pedofilia che ha coinvolto un presentatore
televisivo della BBC, Stuart Hill, condannato per questo reato a quindici anni
di carcere.
In Turchia non si placa la protesta tanto che Erdogan
fa la voce grossa contro l’Unione Europea mentre un giornalista italiano,
Daniele Stefanini, è stato colpito dalla polizia assieme ai manifestanti. Nella
vicina Grecia l’odissea del canale pubblico Ert tv forse è ad una svolta con la
richiesta di una sua riapertura da parte dello stesso Consiglio di Stato.
Martedì 18 giugno
Le piogge monsoniche che stanno colpendo l’India in
questi giorni hanno ucciso già decine di persone e creato disagi a migliaia di
altre. Non c’è pace nemmeno in Iraq, dove l’ennesima scia di attentati contro
gli sciiti hanno provocato un centinaio di vittime tra morti e feriti.
Si chiamava Giuliano Delnevo e qualche anno fa aveva
deciso di convertirsi all’islam, prendendo addirittura la decisione di andare a
combattere a fianco dei ribelli siriani, dove è morto nel tentativo di
soccorrere un compagno. Un’altra situazione di stallo, la guerra in
Afghanistan, potrebbe segnare qualche progresso con l’annuncio del governo
americano di trattative di pace imminenti con i talebani.
Mercoledì 19 giugno
Stop ai colloqui tra governo afgano e Stati Uniti
per la sicurezza, così Kabul risponde piccata alle recenti iniziative
diplomatiche americane verso i talebani, i quali continuano comunque ad
attaccare i soldati statunitensi uccidendone quattro non lontano dalla
capitale.
Grave attacco terroristico anche in Somalia, dove i
miliziani di Al Shabaab hanno preso d’assalto un compound Onu facendo morire
quindici persone. La Nigeria purtroppo si accoda alla scia di sangue con
sessanta morti in un attacco che però invece di avere matrice terroristica è
dovuto a ladri di bestiame che se la sono presa sia con gli abitanti che con le
forze di sicurezza locale.
Dietrofront per l’aumento delle tariffe per i
trasporti pubblici in Brasile, in questo modo il governo brasiliano spera di
placare i manifestanti che questi giorni hanno sconvolto varie città del Paese.
Giovedì 20 giugno
Dopo anni di ricerche è stato ritrovato finalmente
nelle acque venezuelane l’aereo scomparso nel 2008 vicino l’arcipelago di Los
Roques, in cui avevano perso la vita quattordici persone.
Volevano uccidere Obama con un’arma a raggi X, ma
gli originali attentatori sono stati bloccati in tempo dall’Fbi che sospetta
siano collegati anche all'attentato di Bostoon.
Guerra tra Google e il governo francese sulla legge
della privacy che secondo le autorità d’Oltralpe non sarebbero rispettate dal
colosso del web a cui è stato dato un termine di tre mesi per allinearsi.
Singapore e Indonesia litigano infine sull'emergenza smog dovuta a degli incendi scoppiati nell'isola di Jakarta che secondo la
prima sono da attribuire alla presunta irresponsabilità della seconda.
Venerdì 21 giugno
Le proteste in Brasile registrano il loro primo
morto, un ragazzo investito da un auto in una città dello stato di San Paolo.
Tragedia anche in Afghanistan dove è morta Barbara De Anna, la funzionaria Oim
ferita a Kabul il mese scorso dai talebani.
Peggiora la situazione umanitaria in India a seguito
delle piogge monsoniche che avrebbero ucciso almeno cinquecento persone, molte
delle quali in pellegrinaggio alle sorgenti del fiume Gange. Un altro contesto
religioso è teatro di morte, questa volta al Muro del Pianto di Gerusalemme che
ha visto una guardia freddare un uomo credendolo un terrorista dopo che quest’ultimo
aveva inneggiato ad Allah, mentre la vittima era di fede ebraica.
L’equilibrio di governo in Grecia diventa ancora più
fragile dopo la decisione del partito di sinistra Dimar di lasciare il governo
di coalizione per la vicenda di Ert tv. Le difficoltà politiche interessano
pure la Libia, condannata dall’Onu per i ripetuti maltrattamenti ed abusi nelle
prigioni illegali del Paese.
Sabato 22 giugno
La polizia turca ha sgomberato nuovamente piazza
Taksim con idranti e cariche dai manifestanti che volevano ricordare i caduti
della protesta e domandavano il rilascio di chi era stato arrestato oltre al
rispetto degli accordi con il governo. Agitazioni analoghe in Brasile, dove la
presidente Rousseff tra i cortei che interessavano più di trenta città si è
rivolta alla nazione promettendo un nuovo ‘patto nazionale’ per i servizi
pubblici.
Nuova provocazione cinese per le isole
Diaoyu-Senkaku, vicino alle quali sono passate alcune imbarcazioni di
sorveglianza in aperta sfida alla guardia costiera nipponica.
Una giovane attrice pakistana, Bushra, è stata
sorpresa nel sonno da un aggressore che le ha versato dell’acido sul viso, una
pratica sfigurante qui molto comune in tema di violenza sulle donne.
Domenica 23 giugno
S’intensifica la caccia di Edward Snowden, la mente
del Datagate, a cui il governo americano ha revocato il passaporto intimando
gli stati che lo ospitano o potrebbero farlo di collaborare con la giustizia
statunitense.
L’Egitto mostra di tenere molto più a cuore la
propria sicurezza, minacciando per bocca del ministro della Difesa El-Sissi di ricorrere all'esercito per arginare il rischio di un “conflitto incontrollabile”. Intanto
in Turchia tornano a farsi sentire i guerriglieri curdi del Pkk con il rapimento
di due ingegneri occupati in una regione dell’Anatolia sudorientale.
Gli scontri interetnici hanno colpito anche il Kenya
con dieci persone rimaste uccise da una granata lanciata tra clan rivali che
abitano le zone al confine con la già tormentata Somalia.
Giorno di elezioni infine in Albania, in cui si
confrontano il potente conservatore Berisha con il socialista Edi Rama, mentre
un uomo è stato ucciso davanti ad un seggio nel corso di una colluttazione tra
elettori.
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