mercoledì 18 settembre 2013

Grecia - Il paese sciopera e intanto gli estremisti si massacrano tra di loro

Ucciso per una banale lite sul calcio che forse (ma non è detto...) sarebbe finita in modo meno cruento se non si fosse tinta anche del fosco colore della politica. Così è morto Pavlos Fyssas, giovane cantante hip hop vicino agli ambienti della sinistra radicale dopo essere stato aggredito in un sobborgo di Atene (Keratsini) da una quindicina di persone di cui uno, l'omicida che lo ha accoltellato, è un sostenitore dei neonazisti di Alba Dorata. Purtroppo questo è solo l'ultimo episodio di un odio che rischia d'incendiare un paese pericolosamente in bilico.

La morte di Fyssas avviene infatti contemporaneamente ad una nuova ondata di scioperi che sta paralizzando l'intero settore pubblico (scuola, ospedali, trasporti, ecc.) contro la politica d'austerity di un governo che forse proprio a causa del rigore non riuscirà mai a trovare una via d'uscita alla crisi. La politica come accade spesso in questi casi e come hanno dimostrato le tormentate elezioni dell'anno scorso fatica a trovare risposte mentre gli estremismi non si accontentano di alzare i toni passando spesso ad azioni violente.
Se da una parte Alba Dorata propugna valori e soluzioni degni del peggior fascismo, dall'altra i radicali di sinistra stanno prendendo d'assalto le sedi dei loro avversari costringendo la polizia ad intervenire in assetto antisommossa. Con questo clima non viene tanto da chiedersi se la corda prima o poi finirà per spezzarsi, ma quando. 

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