venerdì 29 marzo 2013

La prima Via Crucis di Papa Francesco


"Gli sfollati e i migranti forzati possano tornare al più presto nelle loro case e nelle loro terre..." questo il pensiero e l'auspicio di questa prima Via Crucis di Papa Francesco: una cerimonia per tutti, ma una Via Crucis in particolare per chi soffre e per i più deboli.
Roma, Colosseo, uno dei momenti più significativi per la cristianità.
Un momento di preghiera e di intensa comunione con i fedeli, a memoria della passione e morte di Cristo.

Il nuovo Pontefice avrà così la possibilità di un
nuovo caloroso abbraccio da parte di tutti. All'interno del rito anche delle riflessioni di due giovani libanesi, scritte sotto la guida del patriarca maronita cardinale Bechara Rai.
Inoltre un'occasione anche per rimarcare, con alcuni rimandi all'interno del testo, la forza espressa all'interno dell'Esortazione Apostolica post-sinodale di Benedetto XVI "Ecclesia in Medio Oriente".
"La chiamata di Dio è rivolta a tutti, in particolare ai giovani e a quanti sono provati dalle divisioni, dalle guerre o dall’ingiustizia e che lottano per essere, in mezzo ai loro fratelli, segni di speranza e operatori di pace".
Tante saranno nel corso delle 14 stazioni le preghiere per le famiglie, per i giovani, per le vittime dei conflitti, in particolare quelle del Medio Oriente, con dei precisi "no" espressi contro aborto ed eutanasia.
Infine, alla conclusione, il Papa rivolgerà alcune parole ai fedeli.

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