mercoledì 29 maggio 2013

Italia - Promossi dall'Europa, ma rimandati dall'Ocse

Dopo tre anni e altrettanti governi la Commissione Ue ha proposto al Consiglio d'Europa di chiedere la procedura per deficit eccessivo nel nostro Paese, assieme ad Ungheria, Romania, Lituania e Lettonia. Se tutto andrà bene l'Italia tornerebbe nel club dei Paesi affidabili, sbloccando una serie di fondi europei e ridimensionando la minaccia dello spread, il che sarebbe veramente una bocca d'ossigeno per l'economia. La salute del paziente infatti come dicono gli ultimi dati è peggiore come non mai.



Solo ieri la Corte dei Conti denunciava un andamento contabile semplicemente disastroso, puntando il dito contro l'austerità che invece di rimettere a posto le cose ha contribuito a peggiorarle. Una cifra che spiega meglio di tutte questo paradosso è quello relativo alle entrate fiscali che nonostante l'aumento delle tasse sarebbe diminuito di ben 90 miliardi. Eppure nonostante questa considerazione si raccomanda di non azzardare tagli prematuri alle imposte o il Belpaese tornerebbe ad essere considerato vulnerabile. In sostanza siamo un elefante in un negozio di cristalli.
A confermare questo triste scenario ci pensa l'Ocse che ritocca al ribasso le sue stime per la nostra economia, peggio della quale hanno fatto solo Grecia, Portogallo e Slovenia. Per il 2014 il Pil italiano dovrebbe crescere ora di un misero 0,4%, mentre il debito galopperà di quasi dieci punti passando dal 127% al 134%. Non sono migliori i dati sulla disoccupazione che supererà addirittura quota 12%. 
"Mi preoccupano Paesi ingovernabili come l'Italia, la Romania e la Bulgaria" ha detto poche ore fa il commissario europeo per l'energia Guenther Oettinger, forse colpito anche dalla pubblicazione di questi dati. In molti a Bruxelles si sono ovviamente affrettati a liquidare le sue frasi come opinione personale, sperando che i politici italiani non se la prendano più di tanto. Dopo i litigi delle nomine imbarazzanti (Biancofiore, Formigoni, Nitto Palma), la paralisi per la nuova legge elettorale (Porcellum, Porcellinum o Mattarellum?) e i ricatti di Berlusconi che minaccia lo strappo da un momento all'altro si chiederanno come sia possibile che qualcuno la pensi ancora in questo modo.


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