venerdì 9 agosto 2013

Vietnam - Tung, il giornalista che da accusatore si ritrovò accusato

HOANG DINH NAM/AFP/Getty Images
Aveva denunciato un mondo di locali e bar che vivono di prostituzione, droga, affari illeciti e si è ritrovato di colpo ad essere trattato come gli stessi criminali che aveva raccontato nei suoi numerosi articoli. 
Anzi se vogliamo proprio dirla tutta a Vo Thanh Tung, noto giornalista vietnamita arrestato in questi giorni con l'accusa di aver intascato una mazzetta da un barista nella regione meridionale di Dong Nai, è andata molto peggio.





La strana vicenda di Tung (conosciuto con lo pseudonimo di Vo Tung o Duy Dong) rivela infatti come la vita dei giornalisti nel Vietnam oggi aperto ai commerci mondiali e bendisposto persino nei confronti dell'antico nemico americano sia ancora molto difficile rispetto a chi detiene il potere alla luce del sole o nell'ombra dell'illegalità. 
Lo denuncia anche Reportes sans frontières che aveva premiato lo stesso Tung per i suoi pezzi sulla corruzione diffusa nel suo paese. Secondo l'Ong il governo di Hanoi avrebbe arrestato decine di giornalisti scomodi e non di rado con il pretesto delle mazzette, com'è accaduto ad esempio lo scorso settembre a Hoang Khuong (nella foto sopra) condannato a quattro anni di carcere mettendo così fine ai suoi servizi contro gli abusi delle forze dell'ordine. Ora un destino molto simile è toccato all'eroe anti-corruzione Tung, che è stato messo da parte come molti altri suoi colleghi da un governo che mantiene ancora un controllo molto stretto sui media. 
Solo quest'anno si calcola che almeno quaranta giornalisti siano stati incarcerati a lungo termine per accuse nella maggior parte dei casi molto vaghe e talvolta avrebbero subito persino delle torture. Di recente anche la rete è finita nel mirino delle autorità con una legge che impedisce agli utenti di diffondere notizie o articoli su blog o social network. La questione tuttavia non scatena chissà quale eco da parte dei campioni della democrazia. Del resto il Vietnam da paria internazionale quasi ai livelli della Corea del Nord si è trasformato in una pedina sempre più cruciale nel futuro confronto strategico tra Stati Uniti e Cina nel Pacifico. E i due giganti non a caso si impegnano a corteggiarlo tra lusinghe, minacce, ma soprattutto fiumi di denaro che alimentano i traffici che uomini come Tung o Khuong hanno tentato di contrastare finendo per essere schiacciati nell'indifferenza pressoché totale. 


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