Un uomo la cui mente consumata dal vetriolo e dalla gelosia lo spinge a trovare sfogo alle proprie frustrazioni nelle braccia di tre prostitute. Ma la follia quella notte prende il sopravvento su di lui che in un momento di delirio uccide le donne a colpi di spada. I suoi servitori che sono arrivati non appena si era diffusa la voce del massacro osservano sgomenti quell'orrore. E il loro padrone è ancora nella stanza con la lama in mano e mentre lo portano via continua a farfugliare noncurante dello scandalo che potrebbe scoppiare. L'omicida infatti non è un uomo qualunque: è il papa Alessandro VI, il patriarca di una famiglia, quella dei Borgia che ebbe il suo apice a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento e venne consegnata alla storia proprio da nefandezze simili.
In realtà non è sicuro che quest'episodio raccontato nella serie di produzione europea I Borgia sia effettivamente avvenuto. Non sussistono invece dubbi sulle passioni terrene di Rodrigo Borgia, amante delle donne che lo riempirono di figli più o meno celebri come Cesare e Lucrezia, i quali sarebbero passati anche loro a memoria eterna accompagnati da una reputazione altrettanto discutibile.
Alessandro VI poi per il ruolo che ricopriva era ovviamente assetato di potere, mirando a costruire sull'Italia che era diventata la sua nuova patria (era originario della Valencia, in Spagna) un'egemonia che in fondo aveva i mezzi di realizzare. La Chiesa di allora in effetti non si distingueva molto dagli altri regni medioevali che lottavano per consolidare e rafforzare il proprio potere a suon di battaglie e matrimoni di convenienza. A tale proposito Alessandro VI non sarebbe stato l'unico pontefice a vantare figli (oltre a lui avevano prole anche Innocenzo VIII, Giulio II e Paolo III solo per citarne alcuni) per non parlare dei calcoli machiavellici per rafforzare tanto il prestigio di Santa Madre Chiesa che quello del suo lignaggio.
La fiction prodotta da Atlantique Productions, che unisce gli sforzi di televisioni tedesche, francesi ed italiane, e in onda su Sky Cinema in queste settimane con la seconda stagione prova a raccontare l'epopea dei Borgia concentrandosi in particolar modo sulle pulsioni dei principali protagonisti (Rodrigo, Cesare e Lucrezia) che in più di un'occasione hanno declinato nella violenza fisica o psicologica. Nella prima stagione si era partiti dalla vigilia del conclave che avrebbe portato al soglio pontificio Rodrigo fino alla morte del primogenito Giovanni. Nella seconda invece si assiste all'ascesa di Cesare tra le corti italiane e francesi, mentre il padre si avvia verso un declino che segnerà il destino dell'intero clan. Attorno a loro si muovono una marea di personaggi rinascimentali tra cui Machiavelli, il monaco Savonarola, Michelangelo, Aldo Manuzio, i re francesi Carlo VIII e Luigi XII e molti altri stupendamente ricreati grazie anche ai magnifici costumi e scenografie che rappresentano sicuramente uno degli aspetti più riusciti della serie.
Il cast è composto in larga parte da attori di buon calibro e giovani belli e dannati sulla scia di altre serie storiche come i Tudor. Ma non vengono comunque trascurati aspetti più prosaici senza i quali la rappresentazione rischierebbe di essere fin troppo patinata e artificiosa. Una perplessità sulla scelta della cronologia che per qualche strana ragione anticipa più di un evento storici come la morte di Savonarola (nella fiction muore addirittura quattro anni prima). Consigliata.
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