"Quando gli obiettivi del pieno impiego e dell’inflazione bassa confliggono, una politica saggia e umana sceglie di far salire l’inflazione". Parole del nuovo presidente della Federale Reserve, la banca centrale americana, che per la prima volta nella sua storia vedrà al suo vertice una donna: l'economista Janet a Yellen. Dopo Christiane Lagarde divenuta direttrice del Fondo Monetario Internazionale dal luglio 2011 l'economia mondiale si tinge dunque sempre più di rosa anche se le due donne per storia culturale e politica non potrebbero essere più diverse.
Mentre la Lagarde si è formata in legge, appartiene ad un organismo che presta soldi in cambio di odiose misure d'austerity e proviene dagli ambienti di centrodestra - a questo riguardo i riflettori ha fatto discutere di recente una sua presunta lettera dove mostrava un atteggiamento fin troppo accomodante verso l'ex presidente Sarkoszy - la Yellen è un'economista purosangue di stampo liberal che ha studiato alle università di Brown e Yale avendo tra i suoi professori nientemeno che James Tobin, conosciuto per la tanto invocata tassa sulle sulle transazioni internazionali che porta il suo nome. Addirittura il marito, George Akerlof, è un Nobel per l'economia che in uno dei suoi libri teorizzò come per certi amministratori sia più conveniente 'saccheggiare' le aziende che dirigono per trarne profitto personale invece di lavorare per farle crescere'. Un pensiero che la moglie condivide appieno e che riflette un sentimento molto diffuso dopo la crisi economica del 2008 dovuta proprio da quei dirigenti che ossessionati dal guadagno ad ogni costo hanno poi prodotto storture come i titoli tossici.
Molti sono convinti che tra le priorità del nuovo presidente della Federal Reserve ci sarà la sopracitata lotta alla disoccupazione che sarà affrontata cercando almeno di contenere i tassi d'interesse ora che gli stimoli economici dell'era Bernake sono destinati - soprattutto dopo il recente shutdown - ad essere gradualmente ridotti. Ovviamente è troppo presto per capire se la Yellen avrà le capacità o meno di riuscirvi, anche se la sua visione rappresenta un elemento sulla carta già positivo per affrontare una crisi che specie in Europa non segue sempre le giuste priorità.
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