Dopo settimane di fuoco dovute alle massicce proteste nella capitale Bangkok. il premier Yingluck Shinavatra ha annunciato lo scioglimento delle Camere e nuove elezioni che secondo la legge thailandese si dovranno tenere il prossimo due febbraio.
La Yingluck era finita nel mirino dei manifestanti dopo aver tentato di far votare un'amnistia che molti avevano interpretato come espediente per far rientrare il fratello esiliato Thaksin. La protesta era arrivata ad occupare tutti i principali ministeri, le caserme ed erano riusciti a penetrare con il benestare della polizia anche nella sede del governo. A nulla sono valse le intimidazioni delle autorità, sebbene la protesta sia rimasta di carattere tutto sommato pacifico.
Comunque sia la situazione aveva ricominciato a diventare incandescente quando i deputati dell'opposizione hanno deciso di dimettersi alla vigilia di una grande manifestazione prevista per oggi, delegittimando con questa mossa un governo messo ormai alle strette.
Ora la Yingluck spera che ridando la parola alle urne la situazione possa tornare sotto controllo per guadagnare tempo in vista di un eventuale riscossa. Il premier ha infatti confermato la propria ricandidatura essendo ben consapevole che nel paese, nonostante il successo della rivolta urbana, vi sia un equilibrio politico tutt'altro che scontato.
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