venerdì 10 gennaio 2014

Nordcorea - Un giocatore NBA alla corte di re Kim Jong-Un

"Happy Birthday, Mr. President". Non è proprio Marylin Monroe, ma i suoi auguri hanno attirato comunque l'attenzione di tutta l'America. Stiamo parlando di Dennis Rodman, ex giocatore dell'NBA famoso per il suo look stravagante e le dichiarazioni ancora più provocatorie. A far parlare di lui recentemente è stata la sua presenza al compleanno del presidente nordcoreano Kim Jong-Un, lasciandosi poi andare a commenti che hanno fatto saltare i nervi ai suoi stessi compatrioti.


Rodman, che non è la prima volta che si reca nella Corea del Nord, è venuto recentemente nell'ultima roccaforte stalinista per disputare una partita in occasione del trentunesimo compleanno di a Kim Jong-Un tra una squadra di ex giocatori NBA e una nordcoreana, la quale neanche a farlo apposta ha vinto il match. Quindi ha fatto gli auguri al giovane presidente, di cui è nota l'amicizia personale dovuta in buona parte alla forte passione di Kim per il basket. 
Quest'ultima visita di Rodman era partita già con il piede sbagliato, dopo che la compagnia di scommesse online irlandese che era solita sponsorizzare le sue trasferte aveva deciso di ritirare il suo nome a causa delle voci sulla cruenta morte dello zio di Kim, Jang Song-thaek. Poi ieri si è raggiunto il culmine quando Rodman, in un'intervista alla CNN, aveva sostenuto che il suo connazionale di origini sudcoreane Kenneth Bae, attualmente detenuto in Nordcorea con l'accusa di voler rovesciare il regime di Pyongyang, si fosse "meritato i suoi quindici anni di carcere". 
Questa posizione aveva messo in profondo imbarazzo i suoi stessi compagni che hanno deciso di lasciare il paese in anticipo. Rodman ha provato a giustificarsi dicendo che al momento dell'intervista fosse semplicemente su di giri. Le associazioni dei diritti umani da parte loro parlano di 'un'occasione persa' per sostenere pubblicamente il caso di Rae. 

Nessun commento:

Posta un commento