Un re a New York è l'ultimo film dove Chaplin recita da protagonista. Esce nel 1957, quando l'artista vive in Europa da ormai cinque anni e di conseguenza l'allontanamento forzato ha avuto un'influenza molto forte sull'opera. Dieci anni più tardi girerà il suo ultimo film, La contessa di Hong Kong, un soggetto in lavorazione fin dagli anni Trenta (doveva parteciparvi addirittura la Goddard) e che non ha avuto il successo sperato.
Per quanto riguarda Un re a New York, esso ha come protagonista un sovrano che ha dovuto abbandonare il suo paese a causa della rivoluzione. Sarà così costretto a stabilirsi in America, dove verrà a contatto con le ultime tendenze del consumismo e con la realtà più controversa della caccia alle streghe rosse.
L'amarezza per il trattamento ricevuto dall'America è a dir poco palpabile. Il film è pieno di critiche a vari aspetti della società americana, ma è soprattutto nella politica che Chaplin ci va più pesante (il piccolo anarchico, interpretato dal figlio, è praticamente il suo portavoce). E se le trovate il più delle volte funzionano sono anche meno genuine e naturali di un tempo e in certi casi hanno più il sapore della ripicca. Discreto.
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