Ho visto Il discorso del re, film uscito nel 2011 di Tom Hooper che racconta dei problemi di balbuzie di Re Giorgio VI d'Inghilterra (il padre dell'attuale Regina Elisabetta) e la terapia seguita per superare questo scoglio che lo ha sempre condizionato nel corso della sua esistenza. Sullo sfondo un impero britannico che in mezzo a turbolente successioni al trono si avvicina al duello con la Germania nazista. Altro elemento da non sottovalutare è anche lo sviluppo del rapporto tra mass media e capi di stato, che ha avuto proprio tra i monarchi inglesi (e certi omuncoli un po' esaltati) i suoi principali pionieri.
Gli attori sono bravissimi, tra cui spiccano ovviamente Colin Firth (come pure il doppiatore Luca Biagini) e Geoffrey Rush, nel ruolo del logopedista che ha in cura il povero Duca di York. Il ritmo è ben dosato e accresce sempre più il ruolo di responsabilità che dovrà assumere il nuovo sovrano di fronte alla minaccia che si prepara all'orizzonte. Fino al momento del fatidico discorso che segnerà anche il solenne compimento della sua lotta personale. Consigliato.
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