lunedì 16 gennaio 2012

La montagna dell'anima


Dopo una lunga sessione di lettura ho concluso La montagna dell'anima dello scrittore cinese e premio Nobel, Gao Xingjian. Il nome dell'opera deriva dalla leggendaria montagna (Lingshan) che sta cercando uno dei due personaggi, "Tu", il quale con l'altro protagonista denominato "Io" forma in realtà la stessa persona, sebbene con due differenti prospettive.
Il personaggio di "Io" ad esempio ha un'impronta chiaramente autobiografica, poiché le vicende di questo scrittore alla scoperta dell'autenticità si possono ricollegare a quelle vissute effettivamente dallo stesso Gao nella maturità. La sua ricerca inoltre è più consapevole di quella del "Tu" diretto alla famosa Lingshan, la cui conoscenza con l'inquieta "Lei" turberà ancor di più il difficile percorso che ha iniziato.
In fondo sono contento di essermi gustato con calma un libro così affascinante. La ricerca di Lingshan è solo un pretesto per spaziare in lungo e in largo nella storia cinese, nei suoi paesaggi, nella sua gente e persino per addentrarsi in riflessioni filosofiche sull'essere o nella percezione pura e semplice. Ed è qui l'aspetto decisivo dell'opera: questa introspezione nell'individuo e lo svelamento delle sue incertezze o della tensione che ne può conseguire. Nulla di più sovversivo nella Cina appena uscita dal piatto conformismo della Rivoluzione Culturale. Un'opera gradevole che deve molto anche alla delicatezza e all'estrema ricchezza del suo stile.

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