venerdì 3 febbraio 2012

The Artist

Meglio tardi che mai. Erano mesi che volevo andare a vedere questo The Artist di Michel Hazanavicius, omaggio al cinema muto passato di moda da quasi un secolo, eppure dotato sempre di un suo potenziale su cui nessuno ha osato più scommettere. E Hazanavicius ha vinto la sua sfida, ricevendo una pioggia di nomination agli Oscar e ben tre Golden Globe.
La pellicola dimostra come il genere muto sia più che capace d'intrattenere il pubblico, seppur con un diverso genere di emozioni incentrato sull'espressività facciale e l'accompagnamento musicale (veramente ispirato) che scandisce il ritmo della storia. Qualcuno potrà storcere il naso per una trama che è quanto di più classico ci si possa aspettare, ma ciò avrebbe significato alterare il fascino di un universo artistico che è stato impietosamente demolito dall'avvento del sonoro (evidente il riferimento a Chaplin nella scena del sogno "ascoltato").
Gli attori sono eccezionali, a partire dai due protagonisti (Jean Dujardin e Bérénice Bejo) fino allo straordinario cagnolino Uggie. Sarebbe bello che vi fossero altri esperimenti del genere, ma è una strada che difficilmente riesce a trovare una platea che non sia quella del cinema d'essai. L'importante è che abbiamo intanto avuto quest'occasione.


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