giovedì 2 febbraio 2012

L'imbarazzo di Hamas


E' di qualche giorno la notizia che il leader del movimento palestinese Hamas, Khaled Meshaal, ha lasciato definitivamente la sua residenza in Siria per trasferirsi nella Giordania di Re Abdullah. L'evento ha prontamente sollevato un polverone sulle conseguenze che esso potrà avere nell'asse siro-iraniano. Ed è significativo che ad accompagnare Meshaal nella sua nuova sede sia proprio un emiro del Qatar, quartier generale della rete Al Jazeera, il canale che ha dato voce alle rivoluzioni nella regione.
La scelta di Hamas riflette sostanzialmente il cambio che la primavera araba sta comportando nell'immaginario collettivo del Medio Oriente. La caduta dei trentennali regimi filo-occidentali ha infatti tolto a Teheran e Damasco (più la succursale libanese di Hezbollah) l'esclusiva della lotta allo status quo e i nuovi protagonisti che si fanno strada tra le ceneri dei loro predecessori promettono, pur affrontando una serie di problemi ancora irrisolti, di agire in maniera più assertiva e indipendente rispetto al passato. 
Un futuro che però non avrebbe posto per una ferocia come quella di Assad, il quale con la "fuga" di Hamas vede alzarsi intorno a sé l'ennesimo muro. Il regime di Damasco dovrebbe cominciare a interrogarsi seriamente. 


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