La scelta di Hamas riflette sostanzialmente il cambio che la primavera araba sta comportando nell'immaginario collettivo del Medio Oriente. La caduta dei trentennali regimi filo-occidentali ha infatti tolto a Teheran e Damasco (più la succursale libanese di Hezbollah) l'esclusiva della lotta allo status quo e i nuovi protagonisti che si fanno strada tra le ceneri dei loro predecessori promettono, pur affrontando una serie di problemi ancora irrisolti, di agire in maniera più assertiva e indipendente rispetto al passato.
Un futuro che però non avrebbe posto per una ferocia come quella di Assad, il quale con la "fuga" di Hamas vede alzarsi intorno a sé l'ennesimo muro. Il regime di Damasco dovrebbe cominciare a interrogarsi seriamente.
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