Si
potevano camminare miglia e miglia di quei prati senza incontrar anima viva e guai
a lasciar la strada se non si voleva finir chissà dove. Quel povero di Bedrich
aveva dovuto vagare un’intera mattinata prima di trovare degli altri contadini piegati
sulla terra come lui il giorno innanzi e il primo di loro che avvicinò si
dilettava a gettar sassi da un solco pieno di questi e simile sozzura.
“Salute,
buon uomo” esordì con tono modesto e pure così quello lo guardò di traverso, ma
come biasimare il suo malanimo con di fronte un forestiero dagli abiti
strappati e un viso scavato da miserabile. Bedrich lo sapeva, ma non era comunque
per lui ragione di star in disparte.
“Salute”
disse finalmente l’altro, ma ricominciò il suo lavoro tendendo braccia tanto forti
che Bedrich si convinse non fosse granché bisognoso e proseguì oltre. E poi
oltre quel campo c’erano molte altre case, altra gente, forse un paese, e
magari laggiù avrebbe avuto maggior fortuna per un boccone.
Dopo
altri due o tre rifiuti giunse a una porta malandata, su cui tante erano le
fessure che dentro gli spifferi ne avevano di far baldoria. Se ne accorse anche
da come il padrone, aprendo davanti a lui quel rottame, si muoveva così lento e
dolorante che il buon Bedrich era già pronto all’opera.
“Mi
si spezza il cuore a vedervi, buon uomo” cominciò furbamente “Una spina senza
dubbio punge meno di ogni vostra notte!”
“Non
me ne parlare” rispose quello con una smorfia “A volte non riesco nemmeno ad
alzare le braccia!”
“Perché
non la sistemate allora?” insistette Bedrich “Non stareste forse meglio?”
“Quel
diavolo di un falegname non si decide mai a venire!” ribatté l’altro “Ha sempre
da fare!”
Era
ora, Bedrich colse l’occasione e si offrì di ripararla lui, ma quello purtroppo
non si fidava delle arti di uno sconosciuto e fu sul punto di mollarlo furioso.
Quindi gli sovvenne un’idea e provò a chiedere dove stesse il famoso artigiano,
partendo subito a cercar la bottega del Mastro Peter. Lungo le vie notò altre
imposte rotte o cadenti, il che lo incoraggiava, lo spronava ad allungar il
passo, finché arrivò davanti una bottega con un vecchio che segava una trave.
“Posso
aiutarti, ragazzo?” domandò il falegname vedendo come gli si era parato davanti.
“Ho
bisogno di mangiare” rispose Bedrich “In cambio naturalmente del mio lavoro”
“Questa
poi!” esclamò divertito Mastro Peter “E perché dovrei aver bisogno di te?”
“Mio
padre era un bravo carpentiere” aggiunse Bedrich “e da lui ho imparato
qualcosa”
Se
il vecchio non si liberò dello scocciatore fu soltanto per la decisione ch’egli
mostrava, e spinto dalla curiosità lo volle mettere alla prova. Gli diede quindi
una sedia da riparare e gli chiese di far presto. Nulla di più facile per
Bedrich, che non aveva motivo di prenderlo in giro, e dopo averla restituita
Mastro Peter si sedette restando colpito dalla sua abilità.
“Ben
fatto, ragazzo!” disse annuendo soddisfatto.
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