sabato 18 febbraio 2012

Il debutto in società di Xi


Si è conclusa da poche ore la visita ufficiale negli Stati Uniti di Xi Jinping, il vice presidente della Repubblica Popolare Cinese e capo della Segreteria del Partito comunista cinese. Nei cinque giorni d'incontri Xi ha avuto modo d'incontrare Obama, Joe Biden e molti esponenti politici locali per discutere di cooperazione tra due giganti che da anni stanno sviluppando una  crescente interdipendenza. A tale proposito sono stati firmati molti contratti e accordi, ma non meno importante è la portata simbolica della trasferta.
In autunno si terrà infatti il diciottesimo congresso del Partito, dal quale emergerà la classe dirigente alla guida del paese per i prossimi dieci anni. E il candidato più papabile per succedere al Presidente Hu Jintao è proprio Xi Jinping, che con questo viaggio ha forse consacrato definitivamente il suo ruolo nell'immaginario internazionale.
Burocrate dal "sangue reale" (figlio di un rivoluzionario divenuto poi un discusso funzionario) Xi non è solo un volto più sorridente dell'algido Hu. La sua appartenenza all'élite economico-finanziaria di Shanghai suggerisce degli interessanti sviluppi nella futura politica di Pechino. Se non bisogna illudersi che alla fine del suo regno vi saranno finalmente in Cina delle libere elezioni, la sua apertura ai mercati e il sostegno per una maggiore partecipazione politica dei cittadini lasceranno di sicuro un segno nel paese. Ma questo è un capitolo ancora tutto da scrivere.

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