lunedì 20 febbraio 2012

War Horse

Ogni conflitto mette sempre in discussione le tattiche e gli strumenti dei precedenti, ma nessuno come la prima guerra mondiale ha vissuto uno stravolgimento così radicale. Dal romanticismo dei soldati con divise colorate che marciavano ancora in campo aperto si è passati al grigio e sotterraneo orrore della trincea. I nemici quasi non si guardavano più in faccia e la morte falciava a tradimento in una raffica di mitragliatrice o nell'esplosione di una bomba lanciata da chissà dove. Una guerra del genere inevitabilmente segnerà anche il declino di una componente fondamentale degli eserciti di una volta: la cavalleria.
War Horse di Steven Spielberg ha come sfondo proprio questo passaggio, esemplificato da una scena in cui l'animale incontrerà il suo erede nel carro armato al suo debutto ufficiale. La storia comunque inizia con uno splendido cavallo acquistato da un contadino e di suo figlio che si darà grande pena di addestrarlo. Purtroppo il terreno che la famiglia si trova a coltivare non è particolarmente generoso e in mancanza di denaro per tirare avanti il genitore si vedrà costretto a vendere l'animale ad un ufficiale in partenza per la guerra appena scoppiata. Inizierà così per il cavallo un lungo e turbolento viaggio nella Francia contesa tra i due schieramenti...
Come sempre Spielberg ci sa fare nel raccontare storie di ampio respiro. La ricostruzione dell'epoca è di prim'ordine e non si può non provare un brivido nelle sequenze di carica frontale, pensando a quanto doveva apparire devastante una marea che incombeva a quel modo. Notevole anche la prova degli animali protagonisti.
La pellicola risente molto dello stile del regista, fatto di grande ottimismo e tanti sentimenti che può non piacere a tutti e in alcuni casi sconta delle soluzioni prevedibili. Non è un capolavoro, ma merita di essere visto. Buono.


Nessun commento:

Posta un commento