E' di qualche giorno l'annuncio ufficiale del nuovo capitolo di Assassin's Creed, non l'ennesima espansione delle avventure di Ezio Auditore da Firenze, ma il lungamente atteso terzo capitolo. Addio (?) dunque alla raffinatezza rinascimentale e largo alle turbolenze politiche del tardo Settecento, perché Assassini e Templari infatti si sfideranno nientedimeno che nelle colonie americane in odore di secessione e seguiremo le orme di George Washington con gli occhi di un mezzosangue indiano di nome Rathonhaketon (Connor per gli amici).
Personalmente l'ambientazione storica non mi ha soddisfatto pienamente, ma immagino che l'Ubisoft abbia dovuto fare i conti con esigenze di vendibilità che strizzino un po' l'occhio anche all'utenza nordamericana. E' comunque una ventata di freschezza per un brand che l'eccessiva parentesi rinascimentale aveva iniziato a far scricchiolare.
Essendo in sviluppo dai tempi del primo capitolo dell'assassino fiorentino e gode del più alto budget della serie, il gioco si annuncia fin da subito sbalorditivo e con un motore grafico dalle ambizioni next-gen. Tra le novità previste avremo un sistema di combattimenti più fluido, un'area esplorabile più grande e con la possibilità di cacciare in stile Red Dead Redemption, battaglie campali decisamente più affollate del passato e una cooperativa con 4 giocatori (non è ancora dato sapere se sarà online oppure offline). Speriamo mantengano le promesse, anche perché ottobre in fondo non è così lontano come sembra.
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