Dalle atmosfere dark di Alice: Madness Returns allo sfumato bianco e nero di Limbo, gioco sviluppato da Playdead che ruota su un'idea semplice ma non per questo meno accattivante: guidare un misterioso bambino in un mondo che rasenta l'inconscio.
La prima cosa che si nota del gioco è proprio la scelta cromatica che restituisce la visione sfocata e incolore di quando sogniamo, dove gli ambienti sono a stento riconoscibili e le forme si limitano a sagome indistinte (che sia un ragno gigante, dei bambini crudeli o pelose creature appese al soffitto). Il sonoro non poteva essere da meno, o in questo caso sarebbe meglio da dire di più, a tale essenzialità, essendo ridotto davvero all'osso con i semplici effetti ambientali.
Il piccolo protagonista avrà a disposizione solamente il salto e un tasto per l'azione e non avrà modo di contrastare le minacce, se non utilizzare l'ingegno. La strada sarà infatti costellata da numerosi enigmi che metteranno alla prova l'intelligenza del giocatore, e sebbene non siano nulla di particolarmente ostico la loro risoluzione sarà comunque appagante. Non mancheranno però dei passaggi dal ritmo più frenetico che se non riusciamo ad affrontarli con il giusto tempismo porteranno il disgraziato bambino a morte certa (con alcune piuttosto cruente).
Tirando le somme Limbo è un gioco che nonostante i suoi pochissimi elementi che lo compongono riesce ad essere ugualmente un gradito passatempo, grazie anche ad una longevità adeguata al livello di sfida, anche se forse un'oretta o due in più non avrebbero fatto così male. Se doveste trovarlo in offerta a meno dei 10 € di listino non esitate a prenderlo.
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