venerdì 27 aprile 2012

Shogun 2: Il tramonto dei samurai - Satsuma

Finalmente a marzo è uscita l'espansione Il tramonto dei samurai di Total War: Shogun 2, ambientata nel periodo Boshin. Il conflitto s'inserisce nella più ampia restaurazione Meiji, un'epoca divenuta famosa nel film L'ultimo samurai di Tom Cruise che però è ambientato in una rivolta più successiva e dipinta come un più romantica scontro tra fiera tradizione e fredda modernità. In realtà entrambe le fazioni avevano un livello di sviluppo tecnologico relativamente simile, anche se la maggiore disponibilità dei filoimperiali ai contatti, con l'estero ha finito per far prevalere i seguaci del giovane sovrano. Come prima campagna, anche per capire le nuove meccaniche, ho deciso di assecondare la storia, scegliendo il clan Satsuma che ha il vantaggio di trovarsi anche in una posizione non troppo ostica.


Avanzare nell'isola occidentale di Kyushu con i Satsuma non è molto difficile, visto che è equamente divisa tra sostenitori dello shogunato Tokugawa e gli imperialisti come il sottoscritto. Nei primissimi mesi le armate sono ancora un misto di truppe samurai e fanteria ottocentesca, questi ultimi con un volume e un ritmo di fuoco molto più devastante di qualsiasi truppa mai vista finora in un gioco Total War.


Mentre assumevo il controllo su Kyushu, con l'eccezione di un paio di clan minori alleati, la situazione tra le due fazioni principali del Giappone iniziava a precipitare. Gli imperialisti consolidavano il controllo attorno alla capitale e lo shogunato si arroccava nelle regioni orientali e riusciva persino a far passare dalla sua il clan dei Tosa nell'isola di Shikoku: una bella spina nel fianco per le forze fedeli all'imperatore. Anche perché con le nuove corazzate esiste la possibilità di bombardare dal mare le città e causare un'entità di danni e vittime che un sabotatore da sei stelline si può solo sognare.


In modo simile al classico Shogun 2, dopo che si è raggiunta una certa estensione territoriale si finisce col rompere una soglia di tolleranza che scatena una guerra di più ampie proporzioni. L'unica differenza sta nel fatto che invece di diventare la nemesi di tutti i clan si può scegliere da che parte schierarsi (shogunato o imperatore), mantenendo quindi la possibilità di avere degli alleati con una sensazione di maggiore sicurezza. 


Essendo tutta la parte orientale del Giappone in mano ai filoimperiali, un'ulteriore espansione poteva essere realizzata solo in un modo: un'invasione via mare. Per prima cosa ho inviato agenti di disturbo come stranieri e Shinsengumi per scatenare rivolte nell'Honshu orientale all'interno del grande dominio Nagaoka (il clan avanguardia dello shogun), sbarcando poi con un paio di truppe di élite in grado di creare una testa di ponte e respingere ogni successivo tentativo di riconquista. 


Il resto della campagna l'ho passato ad approfondire gli aspetti del gioco, soprattutto le funzioni dei nuovi agenti e l'albero tecnologico, lasciando ai miei alleati il compito di contenere i sostenitori dello shogunato o respingendo di tanto in tanto le incursioni dei Nagaoka che perdevano a loro volta terreno per mano di vicini per mia fortuna amichevoli. Per chiudere la campagna mi bastava soltanto dirigere una truppa neppure troppo specializzata sull'ultima città utile per ottenere la vittoria.


Da come si evince in quello che ho scritto la campagna del Tramonto dei samurai è decisamente più abbordabile dell'originale, soprattutto per un sistema di realm divide meno ostico (che nella versione Sengoku Jidai poneva il giocatore da solo contro tutti), un'economia più clemente e una durata della campagna sufficiente a raggiungere con comodità i propri obiettivi. Seguendo fedelmente lo sviluppo tecnologico, i movimenti delle truppe e il loro modo di combattere è infatti più veloce e frenetico. Vedere la Gatling in azione, magari dal nuovo sistema di puntamento in prima persona, è uno spettacolo. Esso però convince di meno nelle battaglie navali, dove rischia di distrarre l'attenzione dalle manovre più complesse che richiede questo tipo di combattimenti. A completare il tutto una splendida colonna sonora che di pari passo con la modernizzazione del clan passa da melodie anticheggianti a tonalità più contemporanee. Ottimo. 

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