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lunedì 28 maggio 2012
Caccia alla piovra cinese
C'è un gruppo di isolotti in mezzo al Mar Cinese Meridionale degno di memoria per due ragioni. Una riguarda un vascello britannico delle Indie Orientali che andò a sfracellarsi in questo luogo dimenticato e vi fece morire l'intero equipaggio. L'altra, più recente, perché la rivendicazione degli atolli chiamati Scarborough (o Huangyan) ha esacerbato i rapporti tra la Cina e le Filippine. Vuoi perché i pescatori di entrambi i paesi sostengono di battere la zona da secoli, vuoi per i ricchi depositi d'idrocarburi che dovrebbero trovarsi sott'acqua e che nessuno vorrebbe farsi soffiare da sotto il naso.
Negli ultimi giorni la tensione è arrivata alle stelle portando alla cancellazione dei voli cinesi diretti nell'arcipelago, a svariati attacchi hacker nei principali siti filippini e a roboanti dichiarazioni da parte di funzionari pechinesi che mettevano in guardia da ogni possibile violazione di sovranità (anche se Huangyan è geograficamente molto più vicina ai rivali). Una specie di ultimatum, insomma.
Il governo di Manila, già in difficoltà per questioni interne, ha provato a controbattere agitando lo spauracchio dell'alleato americano, che sa essere molto più interessato di un tempo al Pacifico. Ciò non vuol dire che le probabilità di un conflitto su larga scala per le minuscole Scarborough siano elevate, ma questo genere di espansionismo via mare a determinato in buona parte la ridefinizione della strategia statunitense in Estremo Oriente. Concedendo per esempio al Giappone una maggiore autonomia dal punto di vista militare, il recente accordo sullo spostamento di truppe americane da Okinawa va in questo senso, allo scopo di avere un vero alleato piuttosto che una passiva retroguardia strategica (d'altra parte non più inattaccabile) com'è stato finora. E valutando con attenzione le timide aperture di Vietnam e Myanmar che in futuro potrebbero servire a completare la cintura di contenimento già formata da Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Filippine. Il duello nel Mar Cinese continua...
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