Il film di Carpenter, ad esempio, fu il primo ad introdurre il super killer che uccide senza pietà ragazzi e ragazze.

La prospettiva si ampliò a tal punto che tutti questi “prototipi” divennero in breve tempo saghe di successo con svariati sequel. Anche film come Ammazzavampiri, Gremlins, Critters, Non aprite quella Porta, fecero parte di questa grande famiglia felice che portò soldi, successo e riconsiderazione del concetto tradizionale di B-movie.
Se infatti, facendo un passo indietro in Italia, alla fine degli anni ’70, vivevamo l’ annata d’ oro con i thriller/horror in stile Dario Argento, questo grande fiume stilistico in America ci aveva preceduto già nel 1968 con George A. Romero con il suo cult: La notte dei morti viventi che segnò uno spartiacque importante dando inizio alla cosiddetta seconda generazione dell’ horror (la prima seppur rudimentale aveva avuto come capostipite Il Gabinetto del Dottor Caligari, 1920, film muto, celebre emblema del cinema espressionista tedesco) di cui i film anni ’80 rappresenteranno l’apice artistico.

Seppur con eterne critiche da parte dei giornalisti, il genere, ha sempre goduto del consenso del pubblico e il suo stile inconfondibile quanto in continua evoluzione sembra oggi ancora vivo e attuale. La paura e la suspense sono e saranno elementi cardine di una linea di confine invalicabile che separa la tranquillità, che non genera interesse verso altri generi, dalla follia, che suscita intrigo e sospetto.
Insomma, il pubblico ama essere spaventato dai film, ricerca il coinvolgimento che solo una scarica di adrenalina può dare e per questo motivo porta con sé euro preziosi per l’industria hollywoodiana.
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