giovedì 23 agosto 2012

Terra a secco


In barba ai discorsi sullo sviluppo sostenibile e il risparmio energetico sono arrivati gli ultimissimi dati della New Economics Foundation, che si occupano di calcolare il rapporto tra le risorse prodotte ogni anno dal nostro pianeta e quello che l'umanità effettivamente consuma nello stesso arco temporale.
Non illudiamoci sulla nostra parsimonia è ovvio, perché sono già trent'anni che il cosiddetto Global Overshoot Day (GOD), ossia il giorno in cui arriviamo a consumare la quantità di risorse create dalla Terra ogni giro intorno al sole, cade prima del fatidico 31 dicembre. Purtroppo man mano che il mondo e l'economia si globalizzavano il GOD si anticipava ulteriormente fino a toccare l'anno scorso la fine di settembre. E nel 2012 è andata ancora peggio essendosi verificato nientedimeno che il 22 agosto.
In parole povere significa che tra non molto avremo bisogno di un pianeta e mezzo per mantenere il nostro tenore di vita attuale, magari due sul calar del secolo quando chi vive nei paesi emergenti come i Brics (i quali insieme contano la bellezza di tre miliardi di persone) avrà un impatto molto più forte di oggi grazie alla nuova ricchezza acquisita. In tal caso ci vorrà ben altro che le classiche riunioni di circostanza sull'ambiente...



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